Disordini cranio mandibolari e fisioterapia

DISORDINI CRANIO MANDIBOLARI? TRATTIAMOLI… – Fabio Marino

di | Aprile 13, 2021

In questo articolo scopri cosa sono e come trattare i disordini cranio mandibolari

Riconoscerli e trattarli con la fisioterapia

I disordini cranio mandibolari racchiudono numerose patologie a carico dell’articolazione temporo-mandibolare, dei muscoli masticatori o di entrambi i distretti.

Dopo una corretta diagnosi (se ti sei perso l’articolo sulla DIAGNOSI, al termine di questo troverai il link per andare a leggerlo), è il momento di procedere con trattamento.

La classificazione dei disordini cranio mandibolari avviene attraverso i segni e sintomi guida che sono:

Dolore

Rumore

Limitazione funzionale

Dolore e limitazione funzionale sono i sintomi che trattiamo; invece  il rumore non necessita di trattamento.

“Clic”

è un rumore secco simile allo schiocco riconducibile a tre cause:

1-Spiazzamento del disco articolare dell’ATM

Il rumore è causato, in apertura, dall’impatto del condilo contro il disco articolare e dalla sua successiva ricattura. Durante la chiusura è dovuto invece alla perdita del disco da parte del condilo. Il rumore in apertura è più intenso di quello in chiusura e in genere avviene a un grado di apertura maggiore.

2DIF

I rumori in apertura e chiusura hanno intensità simili e in genere avvengono ad uno stesso grado di apertura della bocca. Il rumore è causato dall’impatto del condilo e del disco contro una zona ipertrofica di cartilagine articolare.

Disordini cranio-mandibolari. foto1: articolazione temporo-mandibolare in condizioni normali
foto2: articolazione temporo-mandibolare sublussata

3-Sublussazione

In apertura e chiusura i rumori hanno intensità simili, in genere avvengono ad uno stesso grado di apertura e sono accompagnati da un repentino aumento della velocità. Il rumore è causato dal superamento, da parte del complesso condilo-disco, del tubercolo articolare durante le fasi finali di apertura della bocca.

Crepitio:il rumore è causato dall’irregolarità delle superfici articolari ed è il segno patognomonico dell’artrosi.

Limitazione funzionale dell’ATM

Quando si parla di limitazione funzionale dell’articolazione temporo-mandibolare ci si riferisce ad una limitazione nei movimenti mandibolari e in genere si ad una riduzione dell’apertura. Le cause principali sono muscolari, ossee o articolari, e se trascurate possono condurre all’accorciamento della capsula articolare.

Possiamo differenziare innanzitutto le cause in base alla presenza o meno di deviazione nei movimenti di apertura. Se vi è deviazione la causa può essere sia articolare che muscolare, se invece non c’è deviazione la causa è solo di tipo muscolare.

Nel caso di deviazione utilizziamo poi altre caratteristiche per distinguere le due forme. Vedi tabella.

  ARTICOLARE MUSCOLARE
END-FEEL diminuito Aumentato
SENSAZIONE Duro-elastica Molle
PROTRUSIVA devia Non devia
LATERALITA’ CONTROLATERALE diminuita normale

Una forma di tipo osseo è l’ipertrofia del coronoide: durante l’apertura della bocca il processo coronoideo impatta contro la parte interna dell’arco zigomatico.

Disordini cranio-mandibolari: presentazione del disco articolare in situazioni di normalità, spiazzamento riducibile e non riducibile

Dolore mandibolare

Generalmente, nei disordini cranio-mandibolari, il dolore origina dai muscoli masticatori o dalle ATM; può essere difficile localizzare in modo preciso l’esatta origine del dolore per il fenomeno della convergenza.

Distinguiamo il dolore in acuto e cronico. Quello cronico dura da tre/sei mesi e non ha più la funzione di avvertimento e le caratteristiche proprie del dolore stesso.

Le forme croniche sono infatti spesso associate ad ansia/depressione e diventa quindi necessario associare un percorso psicologico per evitare il fallimento del trattamento e porsi come obiettivo il miglioramento della qualità della vita.

Se sei interessato ai disordini cranio mandibolari continua a leggere questo articolo.

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Dott.Fabio Marino