Dolore alle vertebre dorsali
In questo articolo vediamo insieme quali possono essere le cause del dolore alle vertebre dorsali e di cosa si può fare a riguardo..
Iniziamo facendo una rapida introduzione all’anatomia della zona dorsale…
Il tratto delle vertebre dorsali (o toraciche) è, in senso cranio-caudale, il secondo segmento che compone la colonna vertebrale, compreso tra quello cervicale e quello lombare.
Esso prende contatto superiormente con l’ultima vertebra cervicale C7 e si articola invece inferiormente con la prima vertebra lombare L1. È formato da 12 vertebre dorsali poste all’altezza del torace, ognuna denominata con una “D” o una “T” anteposta al numero della posizione che ricopre (quindi da D1 o T1 a D12 o T12). Strutturalmente, il tratto delle vertebre dorsali è definito come una cifosi, ovvero una curva rachidea che presenta la convessità posteriormente e di conseguenza la concavità anteriormente, ovvero in posizione anteriore.
I corpi di questo tratto sono cilindrici, sempre più grandi procedendo verso il basso e presentano un legame con la testa delle coste. Nella parte dietro c’è il foro vertebrale, uno spazio che non presenta riempimento e che, essendo allineato ai fori delle vertebre che stanno sopra e con quelle in basso, si viene a creare il canale vertebrale, al cui interno passa il midollo spinale.
Innanzitutto il corpo è di grandezza inferiore a quello delle vertebre lombari in conseguenza del fatto che non devono supportare tutto il peso del corpo. Proprio per questa ragione però i corpi dorsali saranno di misura maggiore rispetto a quelli cervicali. Inoltre peculiarità unica delle vertebre toraciche, è la possibilità di articolarsi con la gabbia toracica in due punti, sia con il corpo, sia con le emifaccette articolari costali.
Dolore alle vertebre dorsali: rappresentazione della gabbia toracica e delle vertebre dorsali
La dorsalgia è una forma di mal di schiena localizzata a livello dorsale, meno frequente delle cervicalgie e delle lombalgie. Nella maggior parte dei casi, il dolore si manifesta nella parte alta della schiena, tra le scapole, ma può irradiarsi anche al collo o al torace.
La maggior parte degli episodi di dolore alle vertebre dorsali è causata da:
I pazienti che ne soffrono generalmente non riferiscono una spiccata dolorabilità locale in punti ben definiti (eccetto in caso di frattura vertebrale). Nella maggior parte dei casi, la dorsalgia si presenta come un dolore interscapolare episodico e di breve durata, di qualche giorno o alcune settimane, che si risolve spontaneamente o con un intervento terapeutico di modesta entità.
La dorsalgia acuta tende a manifestarsi o si accentua in determinate posizioni, mentre si allevia con il riposo o la mobilizzazione. Il dolore dorsale cronico, invece, è minimo al risveglio e peggiora con il movimento. Anche in questo caso, il riposo allevia i sintomi, almeno nel breve periodo, soprattutto se si soffre di ernia del disco e stenosi del canale spinale da osteoartrosi.
Per indagare l’origine della dorsalgia, innanzitutto, il medico pone una serie di domande relative alla sintomatologia ed alla storia clinica personale, quindi chiede al paziente di descrivere chiaramente il disturbo e la correlazione con altre manifestazioni concomitanti.
Una volta conclusa la raccolta dei dati anamnestici, viene eseguito un attento esame obiettivo della regione dorsale, per accertare:
Durante la diagnosi il medico solitamente valuta la mobilità del paziente tramite appositi test ortopedici e movimenti che il paziente deve eseguire.
I risultati di anamnesi ed esame obiettivo aiutano a decidere se sono necessari ulteriori accertamenti, per esempio strumentali (Radiografia o Risonanza Magnetica), per stabilire le origini del dolore alla zona dorsale.
Come detto precedentemente, il dolore alle vertebre dorsali può insorgere per differenti motivazioni che vanno attentamente indagate con una figura medica, nel caso in cui questo dolore persista per tempo prolungato. Una volta giunti alla causa del dolore è possibile trattarlo, migliorarlo e mantenere una situazione di benessere.
In base alla causa del dolore sarà il tuo medico ad indirizzarti da un fisioterapista o da un osteopata.
In questo caso è importante il riposo, evitando movimenti bruschi ed il sollevamento di carichi importanti. Passata la fase acuta è compito del fisioterapista o dell’osteopata valutare se la muscolatura che ha subito un eccessivo sforzo necessita di un trattamento manuale, come un massaggio miofasciale, per detendere le fasce muscolari che possono essersi contratte a causa dello sforzo.
Questi possono essere di natura diretta, quando la zona dorsale viene direttamente colpita, o indiretta, nel caso in cui la zona dorsale risente di una caduta o un indicente che non va a colpirla direttamente. In questi casi la cosa migliore è una valutazione medica e una diagnosi strumentale, per scongiurare fratture o problematiche annesse alle vertebre. Anche in causa di traumi è assolutamente consigliato il riposo e spesso l’intervento fisioterapico, per recuperare il grado di mobilità perso con il trauma.
Con problematiche discali si intendono schiacciamenti vertebrali, protrusioni o ernie che vanno indagate con una diagnosi medica e con una risonanza magnetica. Diverse tecniche possono essere di aiuto in questi casi, una di esse, molto utile è l’osteopatia, in associazione ad una buona ginnastica posturale.
E’ molto importante imparare e farsi seguire da esperti del settore nell’esecuzione degli esercizi corretti, che andranno mantenuti nel tempo.
Esercizio di ginnastica posturale
In questo caso la miglior soluzione è il massaggio decontratturante e miofasciale, abbinato a dello stretching, con l’obbiettivo di eliminare la/le contratture fonte di dolore e mantenere la muscolatura libera da tensioni.
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