DOLORE ALL'OSSO SACRO: CONSIGLI UTILI – Fabio Marino

di | Aprile 13, 2021

In questo articolo parliamo di come affrontare il dolore all’osso sacro…

Scopri cosa fare in caso di dolore all’osso sacro…

In questo articolo parleremo del dolore all’osso sacro, quale complicanze può portare una sua disfunzione e i rimedi contro questo dolore che colpisce moltissime persone.

Dolore all’osso sacro: l’osso sacro risiede nella parte inferiore della colonna vertebrale, esattamente tra il tratto lombare e il coccige.

Quali sono le funzioni dell’osso sacro?

L’osso sacro ha molte funzioni tra le quali:

  • Proteggere la parte inferiore della colonna spinale (per questo è un osso così robusto)
  • Movimenti che favoriscono il parto naturale. Si tratta dei movimenti di nutazione e contronutazione. Nella “nutazione” il sacro ruota il suo apice verso il basso mentre nel caso della “contronutazione” l’osso sacro effettua il movimento opposto ruotando verso l’alto. Nel momento del parto, questi movimenti favoriscono la fuoriuscita del bambino.
  • Supportare la parte superiore del nostro corpo. Una sorta di “colonna portante”.

Dolore all’osso sacro

Il dolore all’osso sacro è una sensazione dolorosa più o meno intensa e fastidiosa, avente sede all’altezza dell’osso in questione – quindi a livello della regione sacrale della colonna vertebrale – oppure tra i glutei.
Come si vedrà nei prossimi capitoli, la giusta interpretazione dell’espressione “dolore all’osso sacro” è quella di un dolore avvertito all’altezza sacrale della schiena, che può, o meno, provenire dalla colonna vertebrale.

Quante volte è capitato di fare una brutta caduta impattando a terra direttamente con l’osso sacro? In traumi del genere, soprattutto se avvengono in giovane età, normalmente non si rompe nulla ma si tratta solo di una contusione che causa dolore per qualche giorno. Però in caso si cadesse su una superficie dura e spigolosa, o se il malcapitato fosse un anziano con osteoporosi è probabile che l’osso possa lesionarsi.

Nelle fratture composte dell’osso sacro, si consiglia di stare a riposo in attesa che si ricalcifichi la frattura (il macchinario più utilizzato per accelerare i tempi di calcificazione è la magnetoterapia). Se stai pensando di acquistare un macchinario di magnetoterapia per poterla fare a casa in totale tranquillità, ti consiglio il MAG2000. Costa relativamente poco e funziona molto bene. Io stesso uso questo elettromedicale in alcuni miei Centri.

Appena la frattura si calcifica, si eseguono delle sedute di fisioterapia per recuperare la mobilità e la funzionalità del bacino. Si utilizzano delle tecniche di terapia manuale, degli esercizi attivi assistiti e se necessario dei mezzi fisici come laser ad alta potenza o ultrasuoni.

Queste sono solo alcune cause che possono provocare dolore in questo distretto. L’osso sacro, può essere la sede di un dolore irradiato, che proviene da altri organi come nel caso della prostatite, per questo è bene recarsi da un fisioterapista che esegua un’attenta valutazione prima di iniziare qualsiasi tipo di terapia.

Il dolore all’osso sacro è un sintomo che può essere dovuto a diverse cause, alcune clinicamente più gravi di altre. Tra queste cause, figurano:

  • La sacroileite. La sacroileite è l’infiammazione delle articolazioni sacro-iliache.
    Questa infiammazione può dipendere da: traumi o infezioni a carico delle suddette articolazioni, l’artrite, lo stato di gravidanza o un’osteomielite a carico di una delle ossa iliache o a carico dell’osso sacro.
  • Anomalie spinali a carico del tratto sacrale della colonna vertebrale. Sono malformazioni dell’osso sacro che alterano la colonna vertebrale nell’anatomia e nella fisiologia.
  • Infortuni muscolari a livello del tratto sacrale della schiena. In genere, sono il risultato di attività fisiche, in cui c’è stata un’eccessiva sollecitazione dei muscoli sacrali della schiena.
  • Fratture a carico di una delle vertebre sacrali.
  • L’osteoporosi. L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro che provoca un forte indebolimento delle ossa; responsabile di una maggiore tendenza alle fratture, tale indebolimento trova origine nel deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo e nella conseguente riduzione della massa minerale ossea.
  • L’osteomalacia. È una malattia metabolica dell’apparato scheletrico, che rispecchia un difetto di mineralizzazione ossea.
    Per via di tale difetto di mineralizzazione ossea, chi soffre di osteomalacia presenta ossa dolenti, fragili e suscettibili alle fratture.
  • Il tumore alla prostata in fase avanzata . Come altri tumori maligni, anche il tumore alla prostata, quando è in fase avanzata, dissemina metastasi nei linfonodi vicini e nei linfonodi lontani.
    Per vicinanza con la prostata, l’osso sacro è una delle ossa che maggiormente risente delle metastasi disseminate dal tumore prostatico in fase avanzata.
  • L’endometriosi, nella donna, e la prostatite cronica, nell’uomo. In tutte le precedenti condizioni, l’osso sacro è in qualche modo protagonista della sensazione dolorosa; nell’endometriosi e nella prostatite cronica, invece, l’osso sacro non ha alcuna rilevanza, se non per il fatto che i pazienti lamentano una sensazione dolorosa esattamente laddove esso ha sede.
    L’endometriosi e la prostatite cronica spiegano perché l’interpretazione più corretta dell’espressione “dolore all’osso sacro” è quella di dolore alla regione sacrale della schiena.

Il dolore all’osso sacro è una sensazione avvertita alla colonna vertebrale, poco più in alto dei glutei. Talvolta, però, può capitare che si irradi all’inguine, ai fianchi, alla porzione lombare della colonna vertebrale e in qualche altro punto del bacino; inoltre, può capitare che sia monolaterale (cioè il paziente lo avverte sulla porzione destra o sulla porzione sinistra dell’osso sacro).
Quando è molto intenso, il dolore all’osso sacro è un sintomo che può impedire alcune semplici attività quotidiane, come andare in bicicletta o stare seduti in auto per guidare.

Il dolore all’osso sacro può associarsi a sintomi come: formicoliointorpidimento e debolezza lungo uno o entrambi gli arti inferiori.
La sintomatologia di accompagnamento del dolore all’osso sacro dipende dalla causa scatenante.

Possono aggravare il dolore all’osso sacro e gli eventuali sintomi a lui associati le seguenti circostanze:

  • Stare in piedi tante ore;
  • La prolungata posizione seduta;
  • Camminare e correre;
  • Andare in bicicletta;
  • Salire le scale;
  • Il passaggio dalla posizione seduta a quella in piedi.

Complicazioni

Eventuali complicanze che possono interessare un individuo con un dolore all’osso sacro possono dipendere da:

  • Una causa molto grave (es: tumore alla prostata in fase avanzata, che ha disseminato metastasi in diversi settori anatomici del corpo umano);
  • Il mancato trattamento della condizione scatenante.

La terapia adottata in presenza di dolore all’osso sacro varia in relazione alla causa scatenante.
In termini pratici, questo significa che un dolore all’osso sacro dovuto alla sacroileite necessita di un trattamento diverso da un dolore all’osso sacro dovuto all’osteoporosi.
Nelle prossime sezioni, questo articolo descriverà come si svolge la terapia di alcune delle più importanti circostanze che causano dolore all’osso sacro

  • Se il dolore all’osso sacro è dovuto alla sacroileite (infiammazione delle articolazioni sacro iliache), il trattamento è conservativo per i casi più lievi, mentre è chirurgico, per i casi più gravi o che non rispondono alle cure conservative.
    Il trattamento conservativo della sacroileite prevede principalmente: riposo della schiena, esercizi di fisioterapia, assunzione di farmaci miorilassanti e farmaci antinfiammatori, e applicazione di ghiaccio sulla zona dolente almeno 3 volte al giorno per circa 15-20 minuti.
    Il trattamento chirurgico invece, prevede un’operazione chiamata artrodesi sacro-iliaca, che consiste nella fusione dell’osso sacro a una o entrambe le ossa iliache.
  • Se il dolore all’osso sacro dipende dall’osteoporosi, il paziente troverà giovamento dall’adozione di uno stile di vita e un piano dietetico che comportano la riduzione del riassorbimento osseo.
    Tradotto, il paziente dovrà praticare esercizi fisici di carico e di resistenza, non fumare (se fuma), non bere sostanze alcoliche e aumentare l’intake (cioè il consumo) di cibi ad alto contenuto di vitamina D e calcio (può ricorrere anche ad integratori alimentari contenenti queste sostanze nutritive).
  • Se il dolore all’osso sacro è dovuto alla frattura di una vertebra sacrale, il paziente deve rimanere a riposo con la schiena, fino alla formazione del callo osseo (il cui accertamento avviene solo per mezzo di un esame radiologico); nel frattempo, per controllare la sensazione dolorosa, può assumere tranquillamente un antidolorifico e un antinfiammatorio.

La prognosi in caso di dolore all’osso sacro dipende dalla gravità della causa scatenante: un dolore all’osso sacro dipendente da una condizione irrilevante dal punto di vista clinico si risolve senza problemi e in poco tempo. (Potrebbe esservi utile una valutazione da un bravo osteopata). Mentre un bruciore alle gambe legato a un grave stato di salute può durare a lungo, talvolta senza mai guarire del tutto. In questo caso è meglio che il percorso terapeutico venga portato avanti in coordinata tra medico e osteopata. Potrebbe esserci la necessità di approfondire il problema con altri esami diagnostici.

Se ti è interessato l’articolo “Dolore all’osso sacro”  ti consigliamo di leggere anche:

Fisioterapia per osso sacro

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Dott. Fabio Marino

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