FISIOTERAPIA PER FRATTURE VERTEBRALI

FISIOTERAPIA PER FRATTURE VERTEBRALI – Fabio Marino

di | Aprile 13, 2021

Come può essere utile la fisioterapia in caso di fratture vertebrali? Scoprilo in questo articolo

Le fratture vertebrali sono un infortunio della colonna che implica la rottura di una o più vertebre.

La fisioterapia per fratture vertebrali è legata al tipo di frattura, al tratto della colonna in cui avviene la frattura e a come reagirà il fisico della persona, la cui colonna è stata vittima di frattura.

Infatti con frattura vertebrale si indica la rottura di una o più vertebre della colonna; un infortunio che può essere più o meno grave a seconda della causa che lo ha provocato, e a seconda che le vertebre possono ledere o meno il midollo osseo.

Un micro ripasso di che cosa è una vertebra:

  • La vertebra è un osso di forma irregolare, la sua anatomia varia a seconda del tratto  della schiena in cui si trova.
  • Le vertebre sono in tutto 33/34: 7 nella zona cervicale, 12 in quella toracica, 5 nella zona lombare, 5 nel tratto sacrale e 4/5 in quello coccigeo .
  • Tutte insieme formano la colonna vertebrale e ospitano il decorso del midollo spinale. 

CAUSE PRINCIPALI DELLE FRATTURE VERTEBRALI

Come tutte le altre ossa che costituiscono il corpo umano, anche le vertebre si possono rompere; di solito queste fratture sono dovute ad un trauma che sottopone le vertebre ad una pressione, più forte di quella che possono sopportare.

Le principali e più comuni cause di fratture vertebrali sono:

incidenti automobilistici,

cadute dall’alto,

scontri fisici (peculiarità di alcuni sport come il Rugby, il football americano e il calcio)

malattie come l’osteoporosi o tumori alla colonna.

Le fratture vertebrali vengono così suddivise:

  • Le fratture da scoppio.
  • La frattura da compressione.
  • Le fratture da flessione.
  • La frattura del processo trasverso.
  • Le fratture con lussazione. 

FRATTURE DA SCOPPIO

La caratteristica delle fratture da scoppio è quella di avere una lesione che coinvolge più punti della, o delle vertebre coinvolte e che sortirà come effetto quello di avere numerosi frammenti ossei separati, che potrebbero danneggiare il midollo.

Tipico risultato di una caduta dall’alto.

FRATTURE DA COMPRESSIONE

Queste fratture hanno la caratteristica di coinvolgere solo la parte anteriore della vertebra, ne consegue che la parte posteriore rimarrà intatta e sono tipiche di chi soffre di patologie che portano a debolezza ossea, come per esempio l’osteoporosi.

FRATTURA DA FLESSIONE

Queste fratture sono di solito il risultato di uno scontro frontale in auto, dove la vertebra sarà coinvolta nella sua interezza e di solito sono collegate a traumi addominali; queste fratture, infatti, interessano di norma la parte lombo-toracica della colonna.

FRATTURA DEL PROCESSO TRASVERSO

E’, generalmente, una frattura stabile e per questo motivo non è considerata grave, interessa uno o più processi trasversi della vertebra e di solito la causa è da ricercarsi in un movimento rotatorio o di flessione fatto male.

FRATTURA CON LUSSAZIONE

La caratteristica di questo tipo di frattura è la rottura di una parte dei legamenti che collegano una vertebra all’altra, oltre che della vertebra stessa. Essendo una frattura instabile è spesso accompagnata da una lesione del midollo spinale o dei nervi spinali vicini; è considerata una frattura grave.

SINTOMI DELLA FRATTURA VERTEBRALE

Diciamo che la sintomatologia è legata al tipo di frattura e alla sua gravità; in generale possiamo affermare che il sintomo principe di una frattura vertebrale è il dolore alla schiena che peggiora quando ci si muove.

Nel caso in cui la frattura vertebrale sia accompagnata da una lesione midollare o nervosa i sintomi saranno ben diversi: intorpidimento e formicolio degli arti, perdita del controllo degli sfinteri e debolezza muscolare.

Specifichiamo inoltre che più la lesione sarà vicina alla testa, più sarà grave ed invalidante.

DIAGNOSI DELLE FRATTURE VERTEBRALI

Per emettere una diagnosi di frattura vertebrale si dovrà eseguire un esame obbiettivo che ci permetterà di esaminare la testa, la schiena, la pelvi e il torace della persona; precisiamo che nel caso di trauma importante la prima cosa che si farà sarà quella di stabilizzare il paziente prima di tutto.

Un’altra fase fondamentale è quella dell’ anamnesi, soprattutto nei casi di cedimento vertebrale a causa di fragilità ossea.

Inoltre verranno eseguiti degli esami diagnostici come per esempio i raggi X, la TAC o la RMN e in caso di sospetto di lesione nevosa si provvederà ad eseguire una visita neurologica.

COME SI INTERVIENE IN CASO DI FRATTURA VERTEBRALE?

Come abbiamo già sottolineato più volte, le fratture vertebrali vanno trattate a seconda della loro gravità.

Una frattura lieve e stabile verrà trattata con una terapia conservativa, mentre una frattura grave e instabile sarà trattata con una terapia chirurgica. Alla fine di ogni trattamento sarà obbligatorio svolgere della fisioterapia per fratture vertebrali.

L’approccio conservativo consiste nell’utilizzo di un busto che provvederà a mantenere ferma ed allineata la colonna vertebrale, durante il processo di guarigione ossea che in media dura dalle 6 alle 12 settimane. Un buon busto ortopedico, poco costoso e funzionale può essere il “Dorsolumbar“.

La terapia chirurgica, invece, presuppone l’utilizzo di viti, ganci e placche che avranno come funzione quella di ripristinare l’anatomia della o delle vertebre danneggiate e di ridurre la pressione a carico del midollo o delle terminazioni nervose in prossimità della frattura.

(Piccola parentesi dolente, tengo a specificare che le lesioni a carico del midollo spinale sono permanenti e che quindi non esiste terapia che le possa guarire.)

Le possibili complicanze dovute al trattamento delle fratture vertebrali sono legate alla possibilità di sviluppare una trombosi venosa negli arti inferiori, a causa dell’allettamento prolungato.

FISIOTERAPIA PER FRATTURE VERTEBRALI

Come per ogni altro trattamento, anche la fisioterapia per fratture vertebrali cambierà a seconda del tipo di frattura a cui ci troveremo davanti; possiamo dire, però, che l’obbiettivo comune è quello di donare nuovamente flessibilità e tono muscolare alla colonna.

I primi passi della fisioterapia per fratture vertebrali saranno quelli di ridurre il dolore e controllare l’infiammazione. Oltre alle terapie manuali e alla massoterapia, si possono utilizzare la Tecar terapia, la Magnetoterapia, il laser ad alta potenza e gli ultrasuoni.

La magnetoterapia e gli ultrasuoni sono sicuramente dei validi supporto che devono essere svolti quotidianamente a casa. Una buona magnetoterapia studiata apposta per persone avanti con l’eta (spesso vittime di cedimenti vertebrali) è la magneto EuroAge. Si può fare anche 4 ore la giorno.

Come ultrasuono risulta difficile farseli da soli, però, se in casa vi è qualcuno che può farli sulla schiena, anche questi posso velocizzare il processo di guarigione.

Non solo, dopo la lunga degenza a letto si interverrà con della ginnastica respiratoria e con esercizi di tipo cardiovascolare.

Il secondo step sarà quello di selezionare alcuni esercizi volti al miglioramento della muscolatura paravertebrale, il trasverso dell’addome, il retto e gli obliqui. Il fisioterapista potrà utilizzare il diagramma di Oddvar Holten per calibrare l’intensità e le ripetizioni con cui il paziente dovrà lavorare per non affaticarsi in modo pericoloso.

Sempre in questa fase si andrà a fare un lavoro di tonificazione della muscolatura degli arti inferiori.

Una volta che la muscolatura stabilizzatrice è stata recuperata si incrementerà il lavoro con degli esercizi mirati alla propriocezione e all’equilibrio; gli esercizi si svolgeranno in prima battuta a corpo libero e in un secondo momento con l’ utilizzo di elastici, pesi e tavolette di Freeman.

L’ ultima parte del percorso sarà strutturata in modo da andare a recuperare le funzioni del tronco come la rotazione, la flessione e l’estensione, in modo da riprendere anche a fare tutte le attività che si conducevano prima dell’ infortunio.

Vi lascio un piccolo schema che riassume gli obbiettivi che si prefigge la fisioterapia per fratture vertebrali

Obbiettivi terapeutici:

Recupero dell’autonomia dopo l’allettamento.

Rieducazione posturale e riduzione del dolore.

Risoluzione delle contratture muscolari.

Riduzione del rischio e prevenzione delle cadute.

Mantenimento del tono muscolare.

Ripresa delle attività quotidiane.

Non credo serva precisare che la fisioterapia per questo tipo di evento traumatico debba essere svolta sotto stretto controllo di un fisioterapista e di un medico ortopedico; soprattutto nel caso di cedimento vertebrale per riduzione della densità ossea, dove si può incorrere in recidive.

Come avrete sicuramente notato non ho affrontato l’ argomento della fisioterapia per fratture vertebrali con interessamento del midollo o nervi spinali; non a caso ma volutamente.

Diciamo che è un argomento molto delicato e va affrontato caso per caso: una lesione non sarà mai uguale all’altra, così come ogni paziente leso non sarà mai uguale ad un altro.

In conclusione possiamo dire che la fisioterapia per fratture vertebrali, se svolta rispettando i tempi e le indicazioni del fisioterapista è fondamentale per un recupero completo nelle fratture sia di grado lieve che di grado complesso dove non ci sono interessamenti midollari o neurologici; tutti gli altri casi andranno valutati da medici specializzati in ortopedia e neurologia.

Per quanto riguarda le fratture vertebrali in presenza di osteoporosi o osteopenia bisognerà fare particolare attenzione a seguire le indicazioni mediche, in quanto andranno strutturate con attenzione particolare sulla prevenzione delle cadute.

Detto questo, saremo lieti di rispondere ad ogni eventuale domanda. Inoltre se vuoi ricevere più dettagli a riguardo della fisioterapia per fratture vertebrali, o per prenotare una valutazione fisioterapica scrivimi cliccando QUI

Dott. Fabio Marino