FISIOTERAPIA PER IL NEUROMA DI MORTON
Cos’è e come approcciarlo
Come può essere utile la fisioterapia per il neurone di Morton? Il neuroma di Morton è una patologia che interessa uno dei nervi sensitivi interdigitali del piede, è un tipo di fibrosi che si sviluppa a carico del tessuto nervoso che circonda il nervo sensitivo interdigitale.
Il neuroma può colpire qualsiasi nervo interdigitale, ma nella maggior parte dei casi, il nervo ad essere interessato è quello posto fra il terzo e il quarto metatarso.
Il dolore accusato da chi ne soffre è crescente, inizia con un semplice formicolio e senso di bruciore alle dita, per arrivare a un intenso dolore alla punta del piede che impedisce anche semplicemente di caricare il peso necessario a camminare.
Quali sono i fattori di rischio?
I fattori di rischio sono attualmente sconosciuti. Si possono solo individuare dei fattori facilitanti, come per esempio:
- Morfologia del piede
- la compressione esercitata da un legamento (ad esempio scarpe troppo strette).
- Presenza di un piede cavo con eccessivo carico sulla parte anteriore della parte del piede e quindi micro trauma ripetuto sul nervo in questa zona.
- Traumi o sollecitazioni ripetitive, dovute alla pratica di sport come la corsa o la danza.
- Scarpe col tacco
Quale terapie devo seguire?
Tutti gli specialisti concordano nel tentare inizialmente con una terapia conservativa; questa consiste nel cambiare il tipo di calzatura indossata, utilizzando scarpe contenitive del piede e prive di tacchi alti; e nell’utilizzare un plantare che possa compensare i difetti di postura che hanno influito nello sviluppo del problema. Sottoporsi alla fisioterapia per il neuroma di Morton è fondamentale per evitare tutte le problematiche accessorie di un periodo di carico alterato a causa del dolore al piede, infatti è frequente presentare in associazione al neuroma di Morton problemi a:
- Caviglia
- Ginocchio
- Anca
- Schiena
Per alleviare il dolore vengono prescritte infiltrazioni di cortisonici, che non tutti però approvano, in quanto delle iniezioni non ben eseguite possono ledere i tessuti interni dell’arto.
Quando la terapia conservativa non da i risultati sperati è possibile sottoporre la propria patologia all’intervento chirurgico, che prevede l’asportazione del nervo che causa il dolore.
La convalescenza in seguito alle operazioni è sempre di almeno 2 settimane, ma è possibile rinunciarvi se si preferisice seguire le indicazioni di medici che non approvando l’operazione chirurgica per l’eccessiva invasività, prediligono invece la proloterapia, l’alcolizzazione o le onde d’urto.
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Dott. Fabio Marino