fisioterapia per il polso
Fisioterapia per il polso
Il polso o carpo è l’articolazione che congiunge le ossa dell’avambraccio alla mano. E’ formato da otto piccole ossa, posizionate in due file dette filiere. E’ un’articolazione molto sollecitata soprattutto in chi effettua lavori manuali ripetitivi. Pertanto, può essere comune la presenza di dolore al polso.
Il dolore al polso potrebbe essere un sintomo di diverse patologie. Lo specialista dovrà effettuare una diagnosi differenziale per fare delle ipotesi ed individuare la fonte dei sintomi.
Se il dolore riportato dal paziente è in un piccolo punto preciso nel polso, si tratta di dolore articolare locale e non irradiato da un’altra sede. Ad esempio, un dolore appena sotto il pollice potrebbe essere una rizoartrosi, patologia degenerativa dell’articolazione tra le ossa del trapezio e del primo metacarpo. Le fonti di dolore locale possono essere:
Se invece il dolore nella mano e nel polso è più diffuso, si potrebbe ipotizzare una causa lontana e non locale. Le fonti distanti potrebbero essere:
Spesso alcune fonti lontane danno sintomi non solo al polso ma anche alla mano.
Ad esempio, la fonte comune può essere il sistema nervoso:
La fonte dei sintomi può provenire dalla colonna vertebrale:
Esistono inoltre dei modelli clinici tipici per i dolori tipici della zona polso e mano.
Ecco un breve elenco delle patologie e dei trattamenti.
Alcuni sintomi della sindrome del tunnel carpale: formicolio e dolore.
La sindrome del tunnel carpale è l’insieme delle manifestazioni sintomatiche dovute ad un intrappolamento di nervo mediano, tendini dei flessori, arterie e vene sotto il legamento trasverso del carpo. Comunemente, l’aumento di pressione nel tunnel è conseguente al sovraccarico dei muscoli flessori. La causa potrebbe essere anche a livello osseo, per esempio a causa di una frattura del carpo, o nervoso, se ad esser gonfio è il nervo. In tal caso potrebbero esserci problemi metabolici o derivanti dal tratto cervicale, a causa di uno schiacciamento lungo il decorso di un nervo originante da quella zona vertebrale. Alcuni studi dimostrano che quasi nel 30% dei problemi a livello del plesso cervico-brachiale hanno anche un problema di tunnel carpale.
La sindrome del tunnel carpale colpisce 1-3 persone su 1000. E’ molto diffusa ed più comune nelle donne che negli uomini. Colpisce più frequentemente coloro che fanno dei lavori ripetuti con i flessori delle dita, ad esempio i lavoratori al computer. Sono più predisposte le donne in gravidanza agli ultimi mesi, per cambiamenti ormonali che variano le pressioni nel tunnel e la ritenzione idrica, che rende il ritorno venoso meno efficiente. Altre categorie predisposte sono soggetti con diabete, problemi di tiroide e menopausa.
Inizialmente, il soggetto soffre di un dolore notturno alle prime tre dita, mancanza di forza e sensibilità, con formicolii. Successivamente, dolore e parestesie compaiono sia di notte che di giorno, soprattutto durante i movimenti di coordinazione, in particolare al mattino, quando compare anche rigidità. Per esempio, risultano problematici i movimenti fini nelle attività di vita quotidiana, come mettere gli orecchini o allacciare bottoni. Quando la situazione peggiora ulteriormente, i sintomi diventano continui e sono presenti anche segni neurologici, come la caduta degli oggetti. In alcuni casi i sintomi non colpiscono sono le prime tre dita, ma tutta la mano, per coinvolgimento secondario del nervo ulnare.
Dall’ispezione delle mani, è evidente un’atrofia muscolare del tenar, la zona sotto al pollice. Possono esserci delle striature sulla pelle e la cute può apparire lucida.
La chirurgia nel 70% dei casi può dare un beneficio. Anche la fisioterapia può essere efficace. La terapia manuale può dare risultati nel gradi lieve e moderato di tunnel carpale. Importante è anche l’utilizzo tutori notturni e l’esecuzione di esercizi neurodinamici di scorrimento del nervo. L’associazione di fisioterapia ed ergonomia è la scelta migliore di trattamento conservativo: oltre al tutore, il soggetto potrà apportare alcune modifiche ergonomiche come porre un rotolino sotto al polso quando lavora al computer e usa il mouse.
E’ una disfunzione della fascia palmare della mano, che causa una contrattura della stessa, provocando la flessione di una o più dita verso il palmo della mano. A volte, può migliorare con un trattamento di fisioterapia locale, oppure distante in caso di infiammazione neurogenica. Potrebbero infatti beneficiare di un trattamento alla colonna cervicale o toracica.
E’ una tenosinovite stenosante, ovvero un’infiammazione della sinovia e dei tendini dell’estensore e dell’abduttore lungo del pollice. Il punto infiammato e tumefatto dà dolore ogni volta che, durante il movimento, i tendini vi scorrono sopra. Il trattamento di fisioterapia per il polso può essere effettuato manualmente, ma è spesso farmacologico o chirurgico.
La sindrome del canale di Guyon è causata dalla compressione del nervo ulnare in un punto preciso del carpo (tra le ossa pisiforme e uncinato), con sintomi motori e/o sensitivi nelle ultime due dita e nella zona dell’ipotenar, sotto al mignolo. Il trattamento di fisioterapia per il polso può essere effettuato manualmente, ma è spesso farmacologico o chirurgico.
E’ una condizione regionale dolorosa continua e sproporzionata al trauma o al grado del problema. E’ presente un’ alterata sensibilità e un’ipersensibilità del sistema nervoso autonomico: un minimo sintomo crea un dolore sproporzionato, oppure uno stimolo innocuo riproduce il dolore. Inoltre, sono presenti un’ alterazione di temperatura, colore e sudorazione della pelle, oltre che del trofismo di pelle, peli e unghie. La zona presenta debolezza, alterazione del tono muscolare e tremore.
La sindrome potrebbe non guarire con della fisioterapia per il polso tramite mobilizzazioni, perché a volte muovere è troppo difficile e dolente. Si potrebbero proporre degli esercizi rivolti all’attivazione dei neuroni specchio tramite la Mirror Therapy. Guardando i movimenti dell’altra mano allo specchio agendo si può riallenare la mano affetta. Inoltre, si può provare a sgonfiare la zona alternando bagni in acqua calda e freddo o desensibilizzarla tenendo la mano in una scatola di riso o cereali.
Può essere effettuata la mobilizzazione passiva sia del polso che della mano. Il polso viene mobilizzato in flessione, estensione, rotazione, ma anche nei movimenti laterali di deviazione ulnare e radiale: la mano viene inclinata verso il lato del pollice e verso il lato del mignolo. Possono essere effettuati anche dei movimenti accessori tra le otto piccole ossa del carpo e le articolazioni con avambraccio e mano.
Gli esercizi di fisioterapia per il polso possono comprendere il rinforzo muscolare e l’aumento della mobilità.
Esercizi di fisioterapia per il polso per migliorare la mobilità possono essere:
Flessione: portare attivamente il palmo della mano in avanti
Estensione: portare attivamente il dorso della mano indietro
Deviazioni ulnare e radiale: inclinare attivamente la mano verso il lato del pollice e verso il lato del mignolo
Rotazione in un verso e nell’altro
Toccare con il pollice tutte le altre dita, utile per esempio chi ha subito un intervento a carpo e mano e ha subito una successiva immobilizzazione
Esercizi con la pallina: stringere una pallina con una mano o due, fare roteare la pallina tra le mani
Esercizi con elastici: ripetere gli esercizi precedenti con la resistenza di un elastico. Esistono anche degli elastici appositi per la riabilitazione di mano e polso, con dei buchi all’interno per posizionare le dita.
Movimenti di polso, mano e dita in acqua: favorisce l’aumento della articolarità
Utilizzo di un pesetto nella mano durante gli esercizi precedenti.
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