frattura dell'omero fisioterapia

Fisioterapia per la frattura dell'omero – Fabio Marino

di | Aprile 13, 2021

FISIOTERAPIA PER LA FRATTURA DELL’OMERO

Quale percorso seguire

La fisioterapia per la frattura dell’omero è molto importate per riuscire ad ottenere un ottimo recupero funzionale post trauma.

La frattura dell’omero è la rottura dell’osso del braccio. Nella maggior parte dei casi, gli episodi di frattura dell’omero sono la conseguenza di traumi fisici, cadute accidentali, stress eccessivi a carico del braccio o presenza di particolari malattie di base.

Esistono tre tipologie principali di fratture dell’omero: le fratture dell’estremità prossimale, le fratture del corpo e le fratture dell’estremità distale.

Anatomia dell’omero

L’omero è l’osso  che costituisce lo scheletro di ciascun braccio.
Esso è situato tra scapola e ossa dell’avambraccio (radio e ulna) e partecipa alla formazione di due importanti articolazioni dell’arto superiore; l’articolazione della spalla e l’articolazione del gomito. Per facilitarne lo studio, gli esperti di anatomia lo suddividono in tre porzioni; l’epifisi (estremità prossimale), la dialisi (il corpo) e l’estremità distale (o epifisi distale).
L’epifisi è la porzione più vicina alla scapola e con cui si articola, attraverso una sezione chiamata testa.
Il corpo è la porzione compresa tra le due epifisi e nella quale trovano inserzione diversi muscoli del braccio.
Infine, l’estremità distale è la porzione attigua a ulna e radio, le ossa con cui forma l’articolazione del gomito.

Articolazioni dell’omero

Come detto in precedenza l’omero forma due articolazioni: una dalla parte della spalla; chiamata articolazione gleno-omerale (o più semplicemente articolazione della spalla), e una dalla parte dell’avambraccio; denominata articolazione del gomito (articolazione che c’è tra omero, radio e ulna).

Come capire quando si è davanti ad una frattura di omero?

I tipici sintomi e segni di una frattura dell’omero sono:

  • Dolore al braccio;
  • Difficoltà a muovere il braccio;
  • Gonfiore al braccio;
  • Ematoma sul braccio di dimensioni variabili;
  • Presenza di suoni anomali, simili a crepitii, durante i movimenti del braccio interessato.

Il dolore derivante da una frattura dell’omero è immediato, nel senso che compare subito dopo l’infortunio.
La sensazione dolorosa è così intensa che la vittima dell’infortunio fatica a compiere anche il minimo movimento con il braccio interessato.
Per quanto concerne l’ematoma, invece, questo segno caratteristico è osservabile soltanto a distanza di 24-48 ore dall’infortunio. Le dimensioni di un ematoma derivante da una frattura dell’omero variano in relazione alla gravità del suddetto infortunio.

Terapia da seguire post frattura

Nel caso di frattura composta dell’omero, si ricorre ad un trattamento di tipo conservativo con immobilizzazione della spalla mediante tutore o gesso per almeno 4 settimane associato a un ciclo di riabilitazione, che può cominciare già dopo 1 settimana con esercizi di mobilizzazione che diventeranno progressivamente più intensi dopo 3 settimane.

A partire dalla terza settimana dall’ intervento possono essere messi in atto esercizi di cauta mobilizzazione assistita, privilegiando i movimenti in elevazione e facendo molta attenzione invece nelle rotazioni.

Dopo il controllo radiografico a 30 giorni, se l’ossificazione procede bene il programma riabilitativo prevede il rinforzo di cuffia dei rotatori, stabilizzatori della scapola e propriocezione.

Andranno eseguiti quindi esercizi pendolari, esercizi di riattivazione degli stabilizzatori della scapola, massaggio del cingolo scapolare, soprattutto del trapezio superiore e dell’elevatore della scapola spesso contratti.

Dalla 6° settimana post-operatoria si può agire maggiormente sulla mobilizzazione (rispettando comunque il dolore e il completamento della cicatrizzazione dei tessuti); l’inserimento nel protocollo di esercizi attivi per la cuffia dei rotatori andrà concordato con il chirurgo onde evitare scomposizioni della frattura sempre possibili nei primi mesi dall’intervento.

Le fasi di recupero della coordinazione e della gestualità sportiva possono essere eseguite alternando sedute in palestra con sedute in campo, dove la coordinazione tra i movimenti del tronco e dell’arto superiore, e quindi della catena cinetica complessiva, vengono analizzati e rieducati al meglio.

Il periodo di trattamento richiede non meno di 3-4 mesi di terapie per il recupero dell’articolarità e della funzionalità.

La prognosi è di circa 3 mesi di terapie per il pieno recupero dell’articolarità e di 4 mesi per il ritorno allo sport in pazienti sportivi.

Fisioterapia per la frattura dell’omero: gli ESERCIZI

L’utilizzo della fisioterapia per la frattura dell’omero ha come scopo principale il recupero della funzionalità della struttura, sia nella sua forza che nella sua mobilità; queste due caratteristiche vengono spesso perse dopo traumi alla spalla, che diventa rigida e perde forza rendendo spesso difficile per i pazienti svolgere anche attività banali e quotidiane.

Nonostante i progressi notevoli che si possono ottenere con la fisioterapia spesso nei pazienti più anziani il recupero totale delle funzioni della spalla è complesso e irraggiungibile, ma l’utilizzo della fisioterapia è molto utile per alleviare e risolvere il dolore che può derivare da lesioni alle varie strutture in modo da recuperare una buona funzionalità per svolgere le attività quotidiane con semplicità.

Gli esercizi che mostreremo qui di seguito devono essere ripetuti a casa tutti i giorni, un’ora al mattino ed un’ora al pomeriggio. Se si trova particolare difficoltà nel fare da soli alcuni esercizi può farsi aiutare da un’altra persona.

Gli esercizi nelle prime 2-3 settimane sono solo passivi poi dalla terza settimana diventeranno rinforzanti: si possono iniziare gli esercizi di rinforzo muscolare, prima in modo statico, nei quali non c’è movimento articolare, e successivamente in modo dinamico nei quali c’è movimento articolare.

Esercizi passivi

Tra gli esercizi passivi più semplici e più utilizzati esercizi troviamo gli esercizi di oscillazione della spalla, raccomandati spesso anche ai più anziani che non richiedono sforzo e possono essere svolti ovunque.

  • A sedere o in piedi, oscillare il braccio avanti ed indietro con movimenti lenti e non troppo ampi, da ripetere per 5 minuti 2/3 volte al giorno; una variante di questo esercizio che aiuta a recuperare la mobilità laterale prevede di oscillare il braccio avanti e indietro facendo compiere dei piccoli cerchi; una volta in senso orario e una in senso antiorario.
  • Piegare il gomito a 90° tenendo il braccio attaccato al fianco e spingere verso l’esterno contro una resistenza spingendo per 5/6 secondi per poi fare una piccola pausa. Da ripetere circa 10 volte: potete farvi aiutare da qualcuno o semplicemente appoggiarvi a contrasto con un muro.
  • Seduti di lato ad un tavolo con il braccio interessato appoggiato sul tavolo e far scivolare lentamente il braccio interessato sul tavolo piegandosi di lato con il busto (per fare scivolare meglio il braccio sul tavolo si può mettere, sotto, un panno morbido).

Esercizi rinforzanti

Una volta superata la fase più dolorosa e più limitante del problema, sempre sotto suggerimento di un fisioterapista, potrete iniziare a usare dei piccoli pesi durante gli esercizi e a intervenire su movimenti più complessi tra cui;

  • Rotazione della spalla; in piedi a schiena dritta con il gomito piegato a 90° attaccato al fianco e l’avambraccio parallelo al pavimento; muovere la mano verso la pancia e tornando indietro spostare la mano verso l’esterno. Questi movimenti devono essere eseguiti tutti lentamente, senza arrivare al punto di sentire dolore; 10 movimenti da ripetere 2/3 volte al giorno, aiuteranno i muscoli rotatori a ritrovare forza ed elasticità.
  • Con l’aiuto di corde elastiche; dalla posizione di partenza in piedi e a schiena dritta prendere l’elastico ancorato ad una parete o ad un supporto di fronte a voi tendendo le braccia e tirarle poi indietro come per avvicinarle al corpo, mantenendole piegate ad angolo retto, e tornare poi alla posizione iniziale. Fare attenzione a non portare troppo indietro le braccia, senza superare le spalle, per non creare ulteriori danni all’articolazione. Questo esercizio ripetuto 2/3 volte al giorno per 10 ripetizioni è utile soprattutto per i muscoli anteriori della spalla.
  • Altro esercizio utile; è la variante dell’esercizio precedente che prevede di fissare l’elastico sotto al piede con una estremità e con la schiena leggermente piegata in avanti tendere l’elastico dall’altra estremità.

Tutti questi esercizi, e numerosi altri che possono essere utilizzati per recuperare la funzione della spalla, possono essere estremamente utili se svolti correttamente e in base alla propria situazione. Fate sempre riferimento a un professionista e seguite le indicazioni del vostro fisioterapista che saprà consigliarvi al meglio per evitare ulteriori danni alle vostre spalle.

C’è anche un recente inserimento della magnetoterapia per guarire una frattura dell’omero. In genere questo trattamento viene consigliato ed utilizzato in caso di ritardo di guarigione; questo trattamento infatti viene utilizzato per accelerare il processo di guarigione della frattura. Nei casi di utilizzo di magnetoterapia non si esegue un trattamento breve; ma pur sempre medio lungo che prevede l’utilizzo di questa tecnica per un tempo massimo di 6/8 ore al giorno. È consigliabile perciò usufruirne di notte, magari noleggiando l’apparecchiatura necessaria e portandola a casa.

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Dott. Fabio Marino