fisioterapia per spina calcaneare

Fisioterapia per spina calcaneare: i trattamenti fisioterapici consigliati

di | Aprile 13, 2021

Quale fisioterapia per la spina calcaneare? Scoprilo in questo articolo

Iniziamo col dire cos’è una spina calcaneare e poi come si può trattare con la fisioterapia.

La spina calcaneare è un osteofita, ovvero uno sperone osseo, simile ad un artiglio, che si sviluppa nella parte posteriore o inferiore del calcagno. Il calcagno è una delle 7 ossa del tarso.
Gli osteofiti sono piccoli speroni ossei che si formano lungo i margini articolari di ossa sottoposte a processi erosivi e irritativi dal carattere cronico.

Accenni di anatomia del piede

Le ossa del piede vengono suddivise in tre gruppi: le ossa tarsali (o del gruppo tarsale), le ossa metatarsali (o del gruppo metatarsale) e le falangi.

Ossa tarsali o del gruppo tarsale o del tarso. Situate appena sotto l’articolazione della caviglia, sono in tutto 7 elementi ossei di forma irregolare: il talo (o astragalo), il calcagno, il navicolare, il cuboide e i tre cuneiformi (laterale, intermedio e mediale).

Ossa metatarsali o del gruppo metatarsale o metatarsi. Appartenenti alla categoria della ossa lunghe, sono in tutto 5 elementi, disposti parallelamente gli uni agli altri. La sezione prossimale, confina con le ossa tarsali cuneiformi e il cuboide; la sezione distale, invece, confina con le falangi.

Le falangi. Sono in tutto 14 e rappresentano gli elementi ossei costituenti le dita dei piedi. Tranne il primo dito, l’unico formato da 2 falangi, tutte le altre dita possiedono 3 falangi ciascuno.

Esaminiamo ora i tipi di spine calcaneare, perchè per ogni spina ci può essere un percorso di fisioterapia leggermente differente:

Esistono due tipologie principali di spina calcaneare: la spina calcaneare inferiore e la spina calcaneare posteriore. Come si può intuire dai nomi delle due tipologie, l’elemento che distingue le due condizioni è la localizzazione dell’osteofita sul calcagno.

  • Spina calcaneare inferiore: l’osteofita risiede sulla pianta del piede, al di sotto del calcagno, precisamente a livello del punto d’inserzione della fascia plantare.
    Nella maggior parte dei casi, tale condizione è associata a fascite plantare; più raramente, a spondilite anchilosante.
  • Spina calcaneare posteriore: l’osteofita risiede nella parte posteriore del calcagno, a livello dell’inserzione del tendine d’Achille. Di norma, è visibile anche a occhio nudo.
    Molto spesso, tale condizione è associata a un’infiammazione del tendine d’Achille.

Come abbiamo anticipato, spesso associata a fascite plantare o a problematiche al tendine d’Achille, la spina calcaneare è la possibile conseguenza di: lesioni a carico di un tendine o un muscolo del piede, stiramenti eccessivi della fascia plantare oppure strappi ripetuti del periostio del calcagno.

Fisioterapia per spina calcaneare: quali sono i fattori di rischio maggiormente evidenti?

I fattori di rischio che portano ad avere una spina calcaneare sono svariati, rientrano in questi i più importanti riportati qui:

  1. Camminare con un’andatura anomala, la quale comporta un eccessivo stress per il calcagno, i legamenti situati in prossimità del calcagno e/o i nervi che decorrono vicino all’osso calcaneare;
  2. Correre o fare jogging su superficie molto dure;
  3. Indossare scarpe inadatte, specie quelle che comportano una modificazione eccessiva dell’arco plantare. Un esempio di queste sono le scarpe antinfortunistiche;
  4. Essere in sovrappeso o soffrire di obesità;
  5. Età avanzata. L’invecchiamento comporta una riduzione della flessibilità della fascia plantare e un assottigliamento del cuscinetto adiposo situato inferiormente al calcagno;
  6. Soffrire di diabete;
  7. Trascorrere molte ore del giorno in piedi;
  8. Svolgere attività fisica inadeguata (es: eccesso di allenamento, riscaldamento inadeguato ecc);
  9. Soffrire di piede piatto o piede cavo.

Più raramente, la spina calcaneare può essere anche il risultato di malattie infiammatorie, come l’artrite reattiva, la spondilite anchilosante e l’iperostosi scheletrica idiopatica diffusa.

Sintomi della spina calcaneare

I sintomi in caso di spina calcaneare che sia inferiore o posteriore sono di dolore.

Nel caso di spina calcaneare inferiore il dolore si presenta soprattutto quando si appoggia il piede a terra e si carica per eseguire il passo. Spesso, come già accennato questo tipo di sperone è associato a fascite plantare; in questo caso il dolore si irradia lungo tutta la fascia plantare, che va dal calcagno alla zona metatarsale.

Nel caso di spina calcaneare posteriore invece il dolore si presenta, oltre che durante la camminata, anche con l’indossare scarpe rigide posteriormente o che premono contro la zona che presenta lo sperone calcaneare. Questo tipo di spina è spesso associata ad infiammazione del tendine d’achille e comporta quindi dolore diffuso anche a livello tendineo, sia durante la camminata che con la palpazione del tendine.

Esame diagnostico per evidenziare la presenza di uno sperone calcaneare

L’esame più indicato per individuare un problema come la spina calcaneare è la radiografia del piede (o raggi X al piede).
La radiografia del piede fornisce delle immagini sufficientemente chiare delle ossa del piede e delle anomalie che possono possedere. Anche la risonanza magnetica permette di evidenziare la presenza di speroni.

Fisioterapia per spina calcaneare: trattamento conservativo o chirurgico?

Il trattamento della spina calcaneare dipende dalla presenza o meno della sintomatologia e può prevedere una terapia conservativa (o non-chirurgica) oppure una terapia chirurgica. In assenza di sintomi, la spina calcaneare non richiede alcun tipo di trattamento.
In genere, il ricorso alla terapia conservativa rappresenta la scelta terapeutica di prima linea. Il ricorso alla pratica chirurgica, infatti, avviene solo quando le cure conservative non hanno fornito i risultati sperati e la sintomatologia è ancora in atto.

PERCORSO DI FISIOTERAPIA CONSERVATIVO

La fisioterapia per spina calcaneare conservativa non permette di eliminare la spina calcaneare, ma garantisce comunque ottimi risultati contro la sintomatologia dolorosa.
I più comuni trattamenti conservativi, adottabili in caso di spina calcaneare, consistono in un trattamento combinato di terapia manuale, tecarterapia e onde d’urto. Qui si seguito parliamo delle onde d’urto.

Onde D’urto per la spina calcaneare

Il meccanismo di funzionamento delle onde d’urto nella spina calcaneare  è molto semplice da spiegare. Il macchinario è costituito da un compressore ad alta potenza di compressione, collegato ad un manipolo (una specie di pistola). In quest ultimo tra i componenti troviamo una canna perfettamente liscia nella quale è contenuto un proiettile, che ad intervalli espressi in Hz, lo spinge con potenza variabile in base al trattamento necessario, contro una superficie in acciaio, contenuta in un puntale.

Va ricordato che le onde d’urto per spina calcaneare non sono un trattamento che da immediatamente un risultato in termini di abbassamento della soglia del dolore, piuttosto sono un trattamento biostimolante, davvero molto efficace. E’ quindi sottolineato che le onde non rompono alcuna calcificazione ma ne migliorano la sua presenza nella fisiologia del movimento del piede.

 Quante sedute di onde d’urto si devono effettuare per arrivare a stare bene?

Ogni caso è chiaramente differente, così come le cause che sono alla base del disturbo. In linea teorica, le onde d’urto si eseguono a distanza di circa 7 giorni l’una dall’altra e le sedute consigliate sono inizialmente tre. In base alla sintomatologia e alla cronicità del problema si può decidere se effettuare un secondo ciclo di 3 onde d’urto.

  • Un periodo di riposo da tutte quelle attività che favoriscono la comparsa del dolore (es: corsa, lunghe camminate ecc);
  • La somministrazione di farmaci antidolorifici, per ridurre la sensazione dolorosa;
  • Esercizi di stretching (o allungamento muscolare) e potenziamento per tutti i muscoli della gamba che fanno riferimento al tendine d’Achille. Ciò è utile sia in caso di spina calcaneare associata a problematiche al tendine d’Achille, sia in caso in spina calcaneare associata a fascite plantare;
  • L’utilizzo di scarpe che non premono sulla spina calcaneare;
  • L’utilizzo di ortesi plantari da inserire nelle calzature di tutti i giorni e non solo. Sono utili a ridurre la sensazione dolorosa sia in presenza di fascite plantare sia in presenza di problemi al tendine d’Achille. I plantari visti solo come cura, spesso non offrono un risultato soddisfacente, ma inseriti in un contesto corretto rappresentano una buona parte del trattamento. Infatti  è chiaro che vanno scelti e fatti confezionare, seguendo un ragionamento completo, e in equipe con il medico ortopedico, il fisioterapista e il tecnico ortopedico che deve realizzarli, seguendo anche un programma progressivo di miglioramento globale.

TERAPIA CHIRURGICA PER SPINA CALCANEARE

La terapia chirurgica per la spina calcaneare comprende la rimozione dell’osteofita e, per i casi associati a fascite plantare, l’intervento di distensione della fascia plantare
Dopo la terapia chirurgica, è importante che il paziente si attenga ai consigli dei medici, per una guarigione efficace e senza complicazioni.
Tra i consigli medici, rientrano: il riposo fino al completo recupero della funzionalità del piede, l’applicazione di ghiaccio per sfiammare la sede d’intervento, l’elevazione della gamba e l’evitare di caricare da subito il piede operato (è indicato l’uso di stampelle).

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Dott. Fabio Marino