fisioterapia per tunnel carpale

FISIOTERAPIA PER TUNNEL CARPALE: consigli utili – Fabio Marino

di | Aprile 13, 2021

Scopri di più su quanto la fisioterapia può essere utile per il Tunnel Carpale

Consigli utili e terapie da effettuare

 In questo articolo parliamo della fisioterapia per tunnel carpale  per capire quali sono le terapie più adatte da porre in essere.

Prima di inoltrarci nel vivo dell’argomento facciamo una breve descrizione di cosa sia questo distretto anatomico. Questo ti aiuterà a comprendere meglio quali sono le ragioni di un disturbo a questo livello, e quindi a capire quali terapie sono più efficaci.

Si tratta, infatti, di un sito corporeo che offre il passaggio a un pacchetto vasculo nervoso importante che va a terminare sulla mano.

È, però, un passaggio un po’ stretto e può capitare che un suo restringimento porti alla manifestazione di una sintomatologia dolorosa e irritativa.

Passiamo a vedere meglio di cosa si tratta.

Prima di parlare della fisioterapia per tunnel carpale vediamo da cosa è costituito questo distretto anatomico

Il nome che gli anatomisti hanno dato è di per sé indicativo. Si tratta, infatti, di un vero e proprio tunnel; un passaggio attraverso il quale scorrono delle strutture nervose, tendinee e vascolari.

Lo spazio entro il quale avviene il passaggio di vasi e nervi, però, in alcune persone e in specifiche situazioni può restringersi quel che basta per provocare una compressione al suo interno. La conseguenza diretta è che si irrita il nervo che passa al di sotto, con la conseguente sintomatologia dolorosa e irritativa.

Il tunnel carpale è, dunque, un passaggio stretto e rigido costituito da osso e tessuto connettivale, delimitato da un tetto, rappresentato dal legamento trasverso del carpo e un pavimento, costituito dalle ossa del polso. Qui passa il nervo.

Il nervo di cui parliamo ha una componente sensitiva e allo stesso tempo motoria: è il nervo mediano.

Questo nervo origina a livello cervicale, passa dall’ascella scorrendo lungo tutto il braccio e, passando attraverso il polso, raggiunge il palmo e le dita della mano. Innerva tutte le dita ad esclusione del mignolo e parte dell’anulare.

Da cosa è costituito il nervo?

È costituito da due componenti diverse. Una con funzione sensitiva, in quanto provvede alla sensibilità tattile del palmo della mano, e una con funzione motoria, che permette di muovere il pollice, l’indice, il medio e una parte dell’anulare.

Come ti abbiamo detto, può capitare per svariate cause che il tunnel si restringa; la conseguenze è la comparsa di dolore, disturbi della sensibilità e difficoltà di movimento.

Vediamo, allora, nel dettaglio di cosa si tratta e quali possono essere le cause di questo disturbo.

Fisioterapia per tunnel carpale

QUALI SONO LE CAUSE?

L’osservazione di molti casi clinici ha portato all’individuazione di un legame tra la sindrome del tunnel carpale e alcune condizioni predisponenti un suo interessamento. Tali circostanze, che agiscono quasi sempre in combinazione tra loro riguardano:

Fattori anatomici

Le persone con un tunnel carpale molto stretto sono più soggette a sviluppare la sindrome omonima.

Sesso

Secondo i dati statistici raccolti in più parti del mondo, la sindrome del tunnel carpale è più frequente tra le donne. Il motivo, tuttavia, non è stato ancora chiarito.

Storia familiare

I ricercatori hanno notato che in alcune famiglie la sindrome del tunnel carpale è un disturbo ricorrente, trasmesso di generazione in generazione. L’ipotesi della possibile ereditarietà di tale patologia è interessante, tuttavia, resta ancora da provare dal punto di vista biologico-molecolare.

Condizioni patologiche particolari

Secondo diverse fonti, determinate patologie, come diabete, artrite reumatoide, gotta, obesità, ritenzione idrica cronica, insufficienza renale e ipotiroidismo, favorirebbero la comparsa della sindrome del tunnel carpale.

Gravidanza

L’incidenza della sindrome del tunnel carpale tra le donne incinte è molto elevata.

Traumi e infortuni

Traumi e fratture del polso modificano la struttura anatomica del tunnel carpale e, inevitabilmente, anche dello spazio entro cui passano tendini e nervo mediano. Ciò potrebbe comportare una compressione nervosa o una degenerazione tendinea.

Attività lavorative/manuali ripetitive

Sebbene non esistano al momento prove scientifiche a riguardo, sembra che, in qualche individuo, la ripetizione di certi movimenti con le mani o l’esecuzione di certi lavori manuali determini dei microtraumi al polso e una compressione del nervo mediano. Tra le attività potenzialmente responsabili, si segnalano le tre, forse, più dibattute: suonare uno strumento musicale, usare apparecchi lavorativi vibranti (motosega, martello pneumatico ecc.) e utilizzare per molte ore al giorno il computer.

L’attività lavorativa sembra influire in modo diretto sulla sindrome del tunnel carpale

Fisioterapia per tunnel carpale

QUALI SONO I SINTOMI?

I sintomi di un interessamento del tunnel carpale si manifestano a livello del polso, della mano e delle dita con:

  • Parestesie (il formicolio)
  • Intorpidimento
  • Dolore

Peggiorano, tendenzialmente, con il passare del tempo, in special modo se non vengono curati  temperstivamente, e spesso si manifestano in modo più evidente di notte.

Ci possono essere altri sintomi associati che riguardano il braccio e l’avambraccio e alterazioni nel trofismo della mano. Si possono notare edema a livello della mano e, qualora la compromissione del nervo sia importante, atrofia dei muscoli con relativa difficoltà di movimento attivo.

Come viene posta la diagnosi di tunnel carpale?

Il medico di medicina generale, ma soprattutto lo specialista ortopedico sono le figure di riferimento per la diagnosi della sindrome del tunnel carpale.

Per lo più si tratta di una diagnosi clinica, quindi effettuata attraverso un’anamnesi, un esame obiettivo e la rilevazione di segni e sintomi. In sede diagnostica sono effettuati, quindi, test ortopedici specifici. 

Un ulteriore conferma della diagnosi, laddove si renda necessario, prevede la prescrizione di una elettromiografia, un metodo d’indagine basato sulla registrazione dei fenomeni elettrici che accompagnano la contrazione dei muscoli, o di altri esami che il medico ritiene necessari per completare l’indagine.

Fisioterapia per tunnel carpale

QUALI SONO I TRATTAMENTI ADEGUATI

La sindrome del tunnel carpale può interessare in vario modo la persona e avere diversi gradi di gravità. Queste condizioni, evidentemente, orientano le scelte terapeutiche.

La compromissione e l’importanza della sintomatologia dipendono, infatti, dalla gravità e dalla durata dei sintomi.

Queste situazioni determinano la scelta rispetto alla prescrizione di una terapia conservativa, ossia non chirurgia, piuttosto che la necessità di intervenire chirurgicamente.

La scelta di optare per la terapia chirurgica, di solito, si effettua quando la sintomatologia è presente da più di 6 mesi, è remittente alle terapie conservative fisioterapiche, strumentali e farmacologiche adottate, e compromette in modo significativo l’uso e la funzionalità della mano.

Trattamento di fisioterapia per tunnel carpale

Nell’ambito dei trattamenti conservativi, la fisioterapia per tunnel carpale, ha a disposizione svariate possibilità di intervento terapeutico. Si possono adottare delle terapie manuali, fisiche e contenitive.

Vediamo allora insieme un po’ più dettagliatamente lo specifico di questi interventi.

Escludiamo dalla fisioterapia per tunnel carpale la fase acuta nella quale è necessario adottare le misure proprie del riposo e dell’ apposizione di ghiaccio. Per il ghiaccio da mettere, ti consiglio questi sacchetti.

Di queste modalità terapeutiche, da porre intessere durante la fase acuta della infiammazione, te ne abbiamo già parlato in articoli precedenti. Se sei interessato, vai a leggere quelli, così possiamo proseguire senza appesantire troppo la trattazione.

La terapia manuale nella fisioterapia per tunnel carpale

La fisioterapia dispone di molte tecniche che sono atte a mobilizzare le zone articolari in restrizione di mobilità, detendere i muscoli che presentano contratture, o i legamenti in tensione.

In questo caso bisogna considerare e valutare in modo preciso tutte le articolazioni di pertinenza del polso, del braccio e, inoltre, valutare il tratto cervicale.

Nella fisioterapia per tunnel carpale è importante valutare anche il tratto cervicale.

La zona del collo, infatti, se ti ricordi quello che abbiamo detto prima, è la parte da cui ha origine il nervo che poi si dirama per arrivare alla mano. Qualsiasi compressione o irritazione a questo livello, necessariamente, influisce in modo negativo e irritativo su tutto il tratto nervoso successivo.

Esistono, inoltre, tecniche fatte apposta per la detensione delle tensioni della spalla, del gomito e altre specifiche sul legamento trasverso del carpo. Sono approcci manuali che hanno la finalità di detendere la zona sotto la quale passa il nervo mediano.

Nei casi come questo possono risultare molto utili e dare un sollievo immediato e duraturo alla sintomatologia.

La terapia fisica nella fisioterapia per tunnel carpale

Nella riabilitazione dei disturbi infiammatori, la fisioterapia ha a disposizione macchinari di terapia fisica adatti a lenire situazioni dolorose e risolvere eventi infiammatori acuti e cronici.

Le terapie fisiche sono erogate attraverso macchinari a impulsi di vario genere che hanno un effetto diretto sui tessuti biologici.

Per il tuo caso, esistono tre terapie particolarmente adatte per risolvere il problema.

  • Laserterapia (da fare sotto la supervisione del fisioterapista)
  • Ultrasuoni (che ti consiglio di fare a casa il più possibile. Puoi farli tutti i giorni ed esistono in commercio validi macchinari dal costo contenuto. Da qui puoi vedere quello che ti consiglio di acquistare.
  • Tecarterapia (anche questa deve essere svolta dal fisioterapista)

Vediamole una per volta in modo da comprendere meglio di cosa si tratta.

La tecarterapia per la sindrome del tunnel carpale

Abbiamo parlato della tecarterapia in molti articoli precedenti. Abbiamo parlato delle caratteristiche terapeutiche che ha, delle potenzialità a livello del trattamento delle fasi acute e croniche delle patologie, dei suoi effetti a lungo termine sulla rigenerazione dei tessuti, e dei processi di guarigione che è possibile attivare attraverso questo strumento terapeutico.

Se sei interessato, ti rimando alla lettura di quello che abbia già scritto.

Nel caso specifico della fisioterapia per tunnel carpale possiamo dire che la tecar ha un enorme effetto antinfiammatorio sulle strutture tendinee, capsulari e articolari. La tecar capacitiva e resistiva, infatti, è in grado di regolare in modo molto raffinato gli impulsi in modo da essere diretta sul tessuto da trattare.

Nel caso quindi della sindrome del tunnel carpale si possono adottare di protocolli specifici che prevedono il trattamento sia nella fase acuta sia in quella conica, così come per il trattamento dei tessuti superficiali o profondi.

In modalità e tempi diversi, in base alla fase della patologia, la tecarterapia prevede l’utilizzo di una prima fase con una stimolazione capacitiva a livello dei tessuti della mano, del polso e dell’avambraccio. È possibile, inoltre, abbinare contestualmente alla tecar una massoterapia per facilitare l’azione della terapia fisica.

Successivamente viene adottata una stimolazione di tipo resistivo.

Questa prevede l’uso dello stesso strumento, ma l’obiettivo terapeutico è una zona situata in maggiore profondità e legata alle articolazioni del carpo.

In questo caso, quindi l’operatore sarà più fermo con il manipolo, localizzando la terapia sulla zona di prossimità del polso.

Per questa applicazione è possibile effettuare contestualmente delle mobilizzazione passive oppure attive del polso e della mano.

L’uso del laser e degli ultrasuoni nella fisioterapia per tunnel carpale

L’utilizzo della terapia laser a bassa potenza e degli ultrasuoni è stato verificato essere efficace nella sindrome del tunnel carpale in fase lieve e moderata, con risultati sovrapponibili nelle due applicazioni.

Uno studio di fisioterapia, quindi, che ha in dotazione uno di questi due strumenti, può essere di grande aiuto nella risoluzione del tuo problema.

In alcuni casi risulta essere di maggiore aiuto l’applicazione di ultrasuoni con una frequenza di 1 MHz e un’intensità pari a 1.0 W / cm2, impostazioni che si sono rivelate maggiormente efficaci nei casi di sindrome da tunnel carpale.

La fisioterapia per tunnel carpale

LA CONTENZIONE 

Con una certa frequenza è necessario fare uso di un tutore che permetta l’immobilità parziale o totale della zona.

Può essere armato oppure in tessuto elastico. Vediamo le differenze.

Un tipo di contenzione elastica per il polso.

La finalità è quella di mantenere ferma la parte ed evitare che le sollecitazioni in flesso estensione del polso influiscano in maniera peggiorativa sull’infiammazione presente.

Inoltre viene spesso consigliato un tutore al polso durante le ore notturne per limitare la flessione del polso e migliorare il dolore, il formicolio e l’intorpidimento notturno.

La fisioterapia per tunnel carpale

PREVENIRE E CURARE L’ERGONOMIA

Facciamo un breve cenno sulle modifiche delle abitudini di vita e di lavoro da porre in essere.

Ti abbiamo detto prima che spesso una causa della sindrome del tunnel carpale può essere ricercata nella ripetitività dei gesti lavorativi.

Questa condizione, infatti, è predisponente in modo importante sulla sintomatologia e sulla manifestazione dell’infiammazione in questa zona.

Nei casi in cui, quindi, si riscontrasse che il lavoro ripetitivo, le abitudini di allenamento, piuttosto che le incombenze della vita portino all’instaurarsi di un problema a livello del tunnel carpale è necessario cambiarle, sebbene non sia semplice.

Possiamo citare, ad esempio, il lavoro di un operaio che per molte ore al giorno effettua un movimento ripetitivo con le braccia e le mani.

Chiaramente, il lavoro non si può interrompere, casomai ci si può organizzare con il datore di lavoro per un eventuale cambio di mansione o per favorire una turnazione maggiore tra attività diverse.

Il fisioterapista, però, può consigliare delle modalità di postura più adeguate, sistemi di utilizzo delle mani modificati e praticabili in modo da non avere continue sollecitazioni a livello del polso e dei muscoli degli avambracci, pur continuando a svolgere la propria attività.

È un discorso molto difficile perché, come avrai capito, va a influire su necessità contingenti e abitudini radicate.

A volte, però, è necessario farlo. Non fosse che per evitare un intervento chirurgico successivo.

La fisioterapia per tunnel carpale dopo intervento chirurgico

In alcuni casi però l’intervento chirurgico è inevitabile.

A questo proposito è necessario fare riferimento alle indicazioni del medico ortopedico. In ogni caso possiamo darti delle indicazioni di massima sulla fisioterapia per tunnel carpale anche a seguito della chirurgia.

Dopo l’intervento, che il più delle volte viene effettuato in regime di day hospital, è necessario iniziare a muovere le dita da subito. Questo permette di favorire lo scorrimento del tendine all’interno della guaina e ridurre l’incidenza della formazione di cicatrici aderenziali.

Le attività della vita quotidiana sono permesse dopo alcune settimane per arrivare a un uso completo della mano in circa sei settimane.

L’intervento chirurgico permette da subito di avere un sensibile miglioramento sulla sintomatologia dolorosa e irritativa. È importante tuttavia, tenere in considerazione che la fisioterapia per tunnel carpale in questi momenti riveste un ruolo fondamentale per migliorare in modo sensibile gli esiti chirurgici.

Come tutte le chirurgie, infatti, ci possono essere delle ripercussioni a livello della sensibilità, delle aderenze post intervento e della capacità di movimento articolare.

Gli strumenti della fisioterapia in questi casi sono:

  • Mobilizzazione passiva e attiva
  • Tecniche fasciali sulla cicatrice
  • Kinesiotaping per facilitare il drenaggio e lo scollamento

La mobilizzazione attiva e passiva ha l’obiettivo di permettere lo scorrimento dei tendini all’interno della guaina, diminuire la possibilità di formazione delle cicatrici, nonché quello di riprendere la funzione della mano.

Va fatta in modo delicato ma tale da permettere di recuperare rigidità pregresse e consentire un movimento tendineo massimale al di sotto del tunnel carpale.

Va rispettato lo stato infiammatorio presente e seguite le indicazioni che l’ortopedico dà in merito alle tempistiche.

Le tecniche fasciali

Un aspetto molto importante e caratteristico della fisioterapia per tunnel carpale è l’utilizzo delle tecniche fasciali. Si tratta di tecniche manuali che hanno l’obiettivo di permettere lo scorrimento delle fasce tra loro.

Il corpo, infatti, è formato da tessuti di rivestimento delle strutture anatomiche. Immagina che ogni parte del corpo sia avvolta da una guaina che la mantiene in sede e la rende indipendente da quella circostante.

Anche se in realtà non è così semplice, ci serve per rendere l’idea. Queste guaine, dopo un intervento chirurgico, possono aderire una all’altra. La conseguenza è che si riduce in modo sostanziale la mobilità della zona.

Utilizzando, dunque, delle tecniche fasciali appositamente studiate per ciascun distretto corporeo, il terapista è in grado di migliorare la mobilità della zona, favorire il drenaggio linfatico e sanguigno evitando, così, il formarsi di aderenze anomale.

Sono tecniche indolori e adatte a tutti i casi.

L’utilizzo del taping neuromuscolare nella fisioterapia per tunnel carpale

Da anni è presente, nello scenario della fisioterapia, una tecnica che adotta l’uso di un cerotto non medicato le cui caratteristiche terapeutiche risultano molto utili anche nel caso di postumi di infortuni o chirurgia.

È possibile utilizzare delle applicazioni proprio per impedire la formazione di aderenze e per facilitare la guarigione dei tessuti operati tramite l’aumento della circolazione locale.

Per ulteriori informazioni sulla fisioterapia per tunnel carpale, o per prenotare una visita fisioterapica con lo specialista Kinesis Sport, puoi scrivermi da qui.

Dott. Fabio Marino