fisioterapia per vertigini cervicali

FISIOTERAPIA PER VERTIGINI DA CERVICALE – Fabio Marino

di | Aprile 13, 2021

Fisioterapia per vertigini da cervicale

fisioterapia per vertigini da cervicale: dal tratto cervicale alle vertigini come sintomi correlati

Sono una manifestazione clinica caratterizzata dalla presenza di vertigini con associati sintomi nell’area del collo. Non esistono dei test clinici e di laboratorio che evidenzino la presenza di questo disturbo in modo definitivo: la diagnosi viene effettuata per esclusione. Infatti, può essere difficile per i professionisti sanitari differenziare le vertigini cervicogeniche da disordini vascolari o vestibolari che possono causare lo stesso sintomo.

Caratteristiche delle vertigini

Le vertigini che originano dalla cervicale sono caratterizzate da:

  • Sensazione di instabilità
  • Mancanza di equilibrio 
  • Sensazione di disorientamento 
  • Dolore nella regione del collo 
  • Limitato movimento articolare cervicale
  • Può essere presente anche mal di testa 

La colonna cervicale può essere considerata la causa delle vertigini quando tutte le altre potenziali cause sono state escluse. Come dice il termine stesso “cervicogenico”, i sintomi devono essere strettamente correlati a cambiamenti nella colonna cervicale, sia per quanto riguarda la postura, che i movimenti.

Eziologia della vertigine

Sebbene la causa sia tuttora sconosciuta, molti casi di vertigini cervicogeniche si manifestano dopo un problema traumatico, come un colpo di frusta, o sono associati a disfunzioni infiammatorie, degenerative o meccaniche del tratto cervicale. Il meccanismo che causa i sintomi non è ancora ben chiaro. Alcuni studi scientifici suggeriscono la presenza di errati input propriocettivi cervicali, ovvero una difettosa trasmissione di informazioni dai recettori della cervicale alta ai nuclei vestibolari, che risultano in un errato senso di orientamento nello spazio della testa e del collo.

Come si fa la diagnosi delle vertigini in fisioterapia?

La diagnosi si effettua per esclusione, in quanto non esiste un singolo test capace di identificare con certezza la causa delle vertigini. La diagnosi non può essere verificata tramite immagini radiografiche o esami di laboratorio, e nemmeno analizzando i segni  e i sintomi, comuni a diverse patologie.

Lo specialista può seguire alcuni step per poter escludere altre patologie e diagnosticare le vertigini cervicogeniche:

Intervista e storia clinica del paziente

Per determinare se il paziente ha potenzialmente delle vertigini di tipo cervicogenico, è utile sapere se il paziente ha o ha avuto in passato patologie legate a collo e cervicale.

Relazione tra vertigini e cervicale

Inoltre, si può indagare se esiste una relazione tra i sintomi al tratto cervicale e le vertigini. La sintomatologia al collo potrebbe comparire durante la palpazione e spesso è esacerbata dal movimento. Dovrebbe diminuire con delle strategie che alleviano il dolore (cambio di postura, esercizi…).

Tipologia di vertigini

E’ interessante verificare di quale tipo di vertigine soffra il paziente. Può essere una sensazione di illusione di movimento al di fuori dell’individuo, come se il mondo esterno ruotasse intorno al soggetto, oppure può essere la persona a sentirsi roteare nello spazio. Il secondo caso non è tipico di vertigine cervicogenica, ma è più comunemente associato a disordini vestibolari.

Durata degli episodi

La durata degli episodi di vertigine è un altro importante fattore che distingue la vertigine cervicogenica dalle altre. Ogni episodio termina in minuti o ore e di solito non è continuativo, ma può ripetersi nei giorni, mesi o anni.

Non associazione con problemi di udito o vista

Le vertigini tipo cervicogenico di solito non includono un problema di acufene nè la perdita dell’udito. La presenza di tali sintomi fa propendere per un altra diagnosi, di tipo vestibolare, e a volte è associata anche al nistagmo, un’oscillazione dello sguardo.

Fatica, ansia e stress sono più comuni nella vertigine cervicogenica rispetto ad altri tipi di vertigini

Valutazione cardiovascolare

Lo specialista deve escludere anche cause di tipo cardiovascolare che potrebbero provocare i sintomi, come l’insufficienza dell’arteria vertebrale. In tal caso, si ha un pericoloso abbassamento del flusso del sangue nel vaso. Oltre ad un’analisi attenta del rischio cardiovascolare, lo specialista utilizza anche dei test specifici esistenti per questa patologia.

Esami strumentali e test clinici: arteria vertebrale e instabilità cervicale

A questo punto, lo specialista determina se sia necessario effettuare degli esami strumentali. Se il paziente ha un problema del tratto cervicale severo o si sospettano dei problemi cardiovascolari, potrebbero essere richiesti degli esami aggiuntivi. Esistono dei test clinici per valutare l’instabilità cervicale e per l’arteria vertebrale:  sono test provocativi, che dovrebbero essere usati sempre con cautela. Se sono positivi, è indicato effettuare delle immagini radiografiche. Le arterie vertebrali sono vasi sanguigni che seguono una direzione posteriore e laterale verso la testa. Passano all’interno dei fori vertebrali nella cervicale bassa e si uniscono in un’unica arteria detta basilare a livello dell’osso occipitale. Sono importanti nella valutazione delle vertigini perchè potrebbero subire un’occlusione o un restringimento, causando sintomi a livello cervicale e di orecchio interno.

Valutazione neurologica

Uno screening di tipo neurologico potrebbe essere necessario in presenza di sintomi radicolari lungo i dermatomeri, problemi di forza, sensibilità e alterazione dei riflessi. Solo in casi severi sarà necessaria una visita da un neurologo. Disordini centrali vestibolari possono dare vertigini costanti oppure sintomi generalizzati di vertigini.

Valutazione vestibolare 

Nella valutazione vestibolare, vengono indagati il nistagmo, movimento involontario e rapido degli occhi, l’acuità visiva dinamica e statica, il riflesso vestibolo oculare. L’osservazione del nistagmo è molto utile per determinare se il sistema vestibolare è coinvolto. Risultati positivi al test vestibolare non devono escludere il vertigine cervicogenica, in quanto il paziente potrebbe avere anche due cause simultanee di vertigini. Se il paziente ha una disfunzione vestibolare, si iniziano i trattamenti per questo tipo di problema da un otorinolaringoiatra. Se ciò non porta alla completa risoluzione dei sintomi, potrebbe esserci anche un altro tipo di problema, dovuto ad esempio alla cervicale.

Valutazione dell’articolarità cervicale

In assenza di sintomi severi, si deve proseguire con la valutazione dell’articolarità della cervicale Non esiste un test specifico necessario e sufficiente per fare una diagnosi, ma se compaiono dei sintomi tramite movimenti attivi o passivi della cervicale, è un’informazione utile per il professionista.

A questo punto, è importante sapere che anche dal punto di vista fisioterapico è  possibile effettuare una valutazione e dei trattamenti per questo problema. Ecco i vari step valutativi e le diverse possibilità di fisioterapia per le vertigini da cervicale:

Valutazione e trattamento manuale

Il fisioterapista valuta in primis la zona cervicale per comprendere l’area da trattare durante la fisioterapia per le vertigini da cervicale. In particolare la valutazione manuale cervicale comprende:

  • L’osservazione dell’allineamento posturale: spesso la postura non è ideale, soprattutto in pazienti che hanno avuto un trauma come il colpo di frusta
  • La palpazione segmentale tissutale (derma, muscoli): è frequente trovare  la muscolatura del collo posteriore tesa e dolente
  • L’esame manuale spinale (dischi, faccette). Per valutare il disco come fonte dei sintomi, si può agire tramite mobilizzazione postero anteriore. Per esaminare la faccetta articolare come fonte del dolore, l’esame manuale spinale include la mobilizzazione unilaterale posteriore e anteriore con valutazione della provocazione del dolore e della resistenza. In pratica, il professionista farà pressione in alcuni punti per evocare eventuali sintomi e sentire le rigidità e capirne la causa.

Nell’esame fisico effettuato nella sedute di fisioterapia per le vertigini da cervicale, si dovrebbe riuscire ad evocare proprio il dolore riferito dal paziente stesso, oppure un sintomo correlato. 

Una volta individuato il tessuto scatenante i sintomi, il fisioterapista può trattare l’area tramite:

  • Terapia manuale delle articolazioni, tramite mobilizzazioni in direzione del dolore o della resistenza in base al caso
  • Terapia manuale dei tessuti miofasciali, trattando la fascia o la muscolatura in presenza di punti di tensione

Esercizi di fisioterapia per vertigini da cervicale

In correlazione alla terapia manuale effettuata dal fisioterapista, vengono proposti degli esercizi da effettuare anche a casa in autonomia. Questi, possono includere:

  • Esercizi per il riallineamento posturale corretto. Spesso, il capo si trova in anteposizione o è rettilineizzato a seguito di trauma.
  • Esercizi per il reclutamento della muscolatura profonda stabilizzatrice. E’ frequente che la muscolatura superficiale sia tesa e contratta, al contrario della profonda, che non viene reclutata durante il movimento. Vengono proposti esercizi per il rinforzo dei flessori profondi cervicali in varie posizioni ed attività.
  • Esercizi per la mobilità articolare. Vengono effettuati esercizi di movimento, cercando di evitare l’insorgenza di vertigini tramite accorgimenti trovati con il fisioterapista. E’ bene eseguire gli esercizi ad occhi aperti, per evitare il peggioramento del capogiro.

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Dott. Fabio Marino