Le conseguenze dello stress

Lo stress: definizione e fattori di rischio

di | Aprile 13, 2021

Spieghiamo in modo scientifico e fisiologico cosa succede al nostro corpo durante le fasi di stress.

Cenni di biofisica per capire lo stress

Partiamo proprio dalla fisica, in cui lo stress denota l’azione di una forza che sottopone un corpo o un oggetto a tensione o deformazione.

Lo stress può essere interpretato come l’interazione fra l’ambiente esterno e l’organismo; la tensione è l’effetto sull’organismo, l’entità della tensione e la capacità dell’organismo di resistere ad esso determinano se vi sarà un ristabilimento dell’equilibrio (omeostasi) o una rottura con conseguente distruzione e morte.

La malattia denota sempre un’incapacità del corpo di affrontare lo stress; una malattia va vista come il tentativo del corpo di ristabilire la propria integrità a seguito di un trauma.

La Kinesiologia tradizionale classifica gli stress in:

  • strutturali: sistema muscolo-scheletrico e traumi fisici.
  • biochimici: energetico, nutrizionale, ormonale, insulti chimici e idratazione dei tessuti.
  • psichici ed emotivi: fobie, paure, obiettivi e cattivi pensieri.

Sono molto importanti anche l’intensità, la frequenza e la durata dello stimolo nel condizionare l’entità della risposta.

Perché l’organismo è stressato?

Per capire a fondo cos’è lo stress dobbiamo comprendere come agisce sul nostro organismo.

Stress troppo potenti, frequenti e prolungati sono in grado di superare le possibilità di resistenza dell’organismo che, cedendo, mette in atto le condizioni per iniziare un processo patologico.

Sia lo stress emotivo, ma anche quello fisico, comportano un dispendio energetico. Tuttavia, l’unica differenza è che lo stress emotivo non può essere facilmente misurato. Questi stress possono determinare variazioni di energia dell’organismo con conseguenze sugli organi interni e sui livelli di forza muscolare.

La debolezza di un muscolo può dipendere anche da uno stress emotivo. Può derivare da una disidratazione dei tessuti se la persona beve poco, da un sovraccarico e queste sono le cause più comuni. Ma in realtà può anche dipendere da una carica emozionale, da una paura magari accantonata o addirittura dimenticata, oppure da una cicatrice chimica.

Il corpo manifesta questi stress irrigidendo alcuni muscoli e allentandone degli altri. Quando il corpo è oppresso da uno stressor, la sua prima reazione è lo shock. Questo shock consiste nel ritirare energia e sangue dalla superficie, cioè dalla pelle, dalle membrane mucose e dalla muscolatura striata.

Come si reagisce allo stress?

Nel determinare la risposta adattiva allo stress, oltre all’età e al sesso, sono determinanti anche il livello di attivazione del sistema nervoso, di quello immunitario e il profilo di personalità.

Per comprendere cos’è lo stress dobbiamo anche tenere in considerazione le problematiche degli errori di movimento.

Il corpo umano è programmato per il movimento ed è naturale che le prime alterazioni del suo funzionamento siano errori del movimento. Due sono i principi fondamentali della kinesiologia applicata:

  1. Il corpo è un’unità inscindibile anatomica e funzionale in cui ogni azione determina una reazione collegata attraverso molteplici vie. Le vie di collegamento sono l’apparato circolatorio, quello linfatico e il sistema nervoso e l’apparato muscolo-scheletrico.
  2. La struttura di ogni parte è strettamente correlata alla sua funzione.

L’unità dinamica del corpo è assicurata da 5 sistemi:

  • Nervoso, che può trasmettere risposte scorrette a seguito di intossicazioni anche farmacologiche.
  • Linfatico.
  • Vascolare.
  • Fluido Cerebro Spinale, il principale referente del meccanismo respiratori primario.
  • Sistema dei meridiani agopunturali, influenza la funzionalità di muscoli, organi ed apparati.

Qualsiasi squilibrio di uno di questi sistemi porta sempre ad una alterazione di tutto il complesso chimico-psichico-strutturale che, oltre a richiedere un più energia, può innescare reazioni anche dannose per l’organismo.

Il Dr Goodheart diede le seguenti definizioni:

  • si osserva un’interdipendenza tra organi, apparati e muscoli.
  • si ritrova un’interdipendenza anche tra le varie funzioni.
  • c’è un collegamento energetico sia tra gli organi che tra le cellule.
  • ogni organo consuma e produce energia in quantità proporzionale al suo livello di funzionamento.
  • qualunque disfunzione o patologia dà sempre ipotono di almeno un muscolo.
  • ci sono vari orologi sincronizzati tra loro che scandiscono i tempi delle varie funzioni con pulsazioni regolari.

Stress e società moderna

Un problema della società moderna è lo stress cronico causato dalla corsa al successo, dal potere e dalla fama; questa corsa contro il tempo richiede una personalità rigida in cui tutti i sentimenti compresi la sessualità vengono soppressi.

La soppressione dei sentimenti avviene attraverso una contrazione muscolare che mette il corpo in uno stato di tensione che riduce l’energia del corpo stesso, mediante la riduzione del respiro. Questa spinta forzata verso obiettivi, che non sono innati nella natura umana, porta inevitabilmente al crollo. Lo stile di vita moderno sta minacciando la salute e la qualità della vita dell’uomo nel mondo industrializzato.

Le conseguenze dello stress

Le conseguenze sono innumerevoli problematiche, che vanno dai disagi a patologie gravi, psichiche e/o fisiche. Mente e corpo, stati d’animo, pensiero, e reazioni fisiologiche sono strettamente integrate e si condizionano a vicenda istante per istante.

Il primo passo da compiere verso una vita regolare e un corpo vissuto con coscienza consiste nel ridurre la corsa al successo e al raggiungimento di una successione di obiettivi a lungo termine che non trovano mai fine nell’uomo moderno. Questo stile di vita mina le fondamenta del nostro essere uomini e donne, mente, corpo e anima.

Hans Selye nel 1936 osservò che animali da esperimento sottoposti a stimoli diversi manifestavano una sindrome comune caratterizzata da un’iperattività della corteccia surrenale, una contrazione del timo e delle ghiandole linfatiche e lo sviluppo di ulcere gastriche (reazione dall’allarme).

Osservando i mammiferi notò che rispondevano a stimoli stressogeni di diversa natura con una reazione fisiologica molto simile, caratterizzata dal comune stato di attivazione dell’asse ipotalamo-cortico-surrene, con iperproduzione  di ACTH, ipertrofia corticosurrene e relativo aumento di ormoni corticoidi. Lo stress cronico si concretizza in una persistente stimolazione della ghiandola surrenale con la produzione continua di cortisolo.

Concluse che la reazione dell’organismo allo stress fosse una reazione aspecifica, cioè che l’organismo reagisse in ugual modo a tutti gli agenti stressanti, indipendentemente dalla loro natura.

Il lavoro pesante, l’eccesso di caldo o freddo, i traumi, le emorragie, gli interventi chirurgici, alcuni farmaci, possono condurre sempre verso la stessa reazione corporea: aumento delle capsule surrenali, diminuzione del volume del timo e linfonodi gastro-duodenali, oltre ai vari sintomi specifici di malattia. Lo stress quindi provoca una reazione fisiologica che mobilita le risorse disponibili al fine di produrre energia da stress ad alto rendimento; in particolare implica un aumento dell’attività di funzioni naturali stimolate da determinati ormoni, nello specifico adrenalina e noradrenalina.

Emozioni e stress

Situazioni contraddistinte da gioia, amore, attività sessuale richiedono il consumo di enormi quantità di energia da stress. Ciò che avviene nell’organismo in quei momenti è un processo naturale identico a quello delle peggiori circostanze, quando si è in pericolo, si ha paura o si è sconvolti.

Lo stress corrisponde quindi a un’intensificazione della vitalità che consente all’organismo di adattarsi e reagire al variare delle circostanze; di per sé non rappresenta per l’uomo né un bene né un male, anzi, senza stress non esisterebbe il genere umano perché l’organismo modifica il suo stato funzionale per adattarsi ai cambiamenti esterni, potendo poi rapportarsi alla conservazione della specie.

Stress e mal di schiena

Holmes scoprì che lo stress prodotto dalle situazioni di vita era intimamente connesso con l’angoscia. Durante una discussione emotivamente coinvolgente furono registrate con l’elettromiografo le tensioni muscolari sul rachide ed evidenziò che appena iniziato il colloquio le tensioni progressivamente aumentavano provocando un forte mal di schiena che, dopo un breve periodo, fu anche verbalizzato. Passando ad argomenti emotivamente neutri la tensione muscolare diminuì e il dolore cessò.

Ogni tensione muscolare cronica deforma l’organismo e può rappresentare una costrizione dell’Io per mediare le necessità dell’ES del Super-Io e della realtà esterna. L’impossibilità del bambino di alzare le mani contro un genitore opprimente può strutturarsi nel corpo sotto forma di tensioni muscolari croniche a livello delle spalle, in questo caso il bambino spenderà energia per bloccare gli impulsi proibiti dalla coscienza. L’effetto immediato della repressione è di ridurre l’energia dell’organismo, limitare la respirazione e quindi la vitalità del soggetto.

Infarto e stress

Anche l’infarto può essere letto in chiave psico-emotiva. Persone che hanno il cuore spezzato a causa della mancanza di amore nel loro vissuto costruiscono un’armatura muscolare che utilizzano come difesa dalla possibilità di essere feriti da un nuovo colpo emotivo. Il torace diventa stretto e rigido mantenuto in posizione rigonfia, il cuore, che desidera essere libero, rimane imprigionato nella gabbia toracica, e la persona incapace di liberarsi diventa vulnerabile ad un attacco cardiaco.

Secondo Lowen il panico è l’atteggiamento emotivo delle persone che sviluppano l’infarto e scaturisce dalla sensazione di essere intrappolati. La migliore protezione contro l’attacco cardiaco è la capacità di amare; l’orgasmo sessuale che ne è un’espressione indica bene il senso di libertà vissuto nel petto reso possibile dallo scioglimento di ogni tensione muscolare nella gabbia toracica e nel corpo in generale.

Siccome gli squilibri energetici di un organo si manifestano sulla superficie del corpo con zone o punti dolorosi, o escrezioni epidermiche, da un’attenta analisi posturale è possibile anticipare queste problematiche. Per esempio il cuore, che ha la sua zona di proiezione sul viso sopra le sopracciglia, a seguito di squilibri energetici, questa zona può arrossarsi oppure diventare molto bianca; durante l’esercizio fisico invece si può manifestare con abbondante sudorazione del labbro superiore.

Questa analisi potrebbe essere confermata con il test di forza kinesiologico dei muscoli sottoscapolare, medio e grande gluteo, adduttori di coscia e piriforme; eventuali squilibri energetici del meridiano del cuore possono manifestarsi con eccessivo indebolimento o rafforzamento di questi muscoli.

Stress e colite ulcerosa

Anche le coliti ulcerose possono trovare una logica nell’interpretazione bioenergetica. Questa malattia può colpire soggetti apparentemente calmi e pacifici che nutrono un sentimento di paura nei confronti della vita o di situazioni specifiche della vita protratte nel tempo.

Il ritiro dell’energia dall’intestino è associato all’emozione della paura; nella persona spaventata si assiste ad un ritiro dell’energia dall’intestino, il ritorno dell’energia e del sangue, produce la diarrea emorragica dovuta al fatto che le pareti mucose dell’intestino non sono in grado di sostenere il ritorno che fuoriesce dal colon insieme alle cellule sfaldate del rivestimento intestinale. Soggetti che soffrono di squilibri energetici dell’intestino crasso spesso manifestano un rigonfiamento in volto delle linee che si estendono dalla base delle narici fino al margine delle labbra. Il test kinesiologico potrebbe confermare eventuali problematiche dell’intestino crasso, testando i tensori della fascia lata, semitendinosi e quadrato dei lombi.

Per ricevere maggiori informazioni sull’argomento stress e malattia, o per ricevere una consulenza in uno dei miei Centri Kinesis Sport, chiamaci al numero 0395989830 o scriverci da qui.

Dott. Fabio Marino

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