Mindest del personal trainer di successo

Mindset del Personal Trainer di successo

di | Marzo 4, 2022

Un Personal Trainer per avere successo deve partire dal proprio Mindset. Ovvero dal capire quali strumenti mentali gli servono per avere successo con i propri clienti.

Se è la prima volta che atterri sul mio blog, mi presento rapidamente solo per farti capire che, so bene quello di cui ti sto per parlare. Sono Fabio Marino, il fondatore del Brand Kinesis Sport, Centri medico-fisioterapici-personal trainer diffusi sul territorio italiano ed elvetico. Sono stato il primo personal trainer della Brianza nel lontano 2006 quando ancora, questa attività, era sconosciuta alla maggior parte della popolazione. Oggi naturalmente non svolgo più la professione e mi occupo “solo” dello sviluppo strategico dei miei Centri e di quelli nuovi in apertura.

In questo articolo trovate una parte delle consapevolezze che ho maturato nei primi quasi venti anni di attività prima da professionista personal trainer e poi da imprenditore nei miei Centri Kinesis Sport.

Ci sono tanti fattori che determinano il successo di un professionista che lavora a contatto con le persone sia esso un personal trainer, un fisioterapista o comunque figure che operano a contatto con le persone. Il primo fattore, forse il più importante nel determinare la chiave del successo sta nella capacità del Personal Trainer di motivare, coinvolgere ed educare il suo assistito. Queste 3 parole possono sembrare buttate lì un pò a caso, in realtà ciascuna è ponderata e sta alla base di un concetto fondamentale che ribadisco sempre ai Trainer che operano nelle mie strutture:

ESSERE UNA GUIDA PER IL CLIENTE

Personal Trainer: Motivare e coinvolgere

La capacità di motivare e coinvolgere la si ottiene con una buona formazione, un buon grado di esperienza e la presa a cuore della persona che si ha di fronte.

Questo obiettivo si concretizza nel pratico con scambio di opinione, sms, telefonate, consigli su che film vedere o quali libri leggere, discussioni sui più svariati argomenti di interesse reciproco e dimostrazioni di esercizi e abitudini da perseguire anche a casa.

Quello che consiglio però è di non estendere le argomentazioni generiche durante una lezione di PT a più del 20% del totale della durata di una lezione. Ciò vuol dire che se la lezione di personal training dura una ora, si dovrebbe parlare del più e del meno e dei vari interessi in comune per circa 15 minuti.

Questa parte discorsiva serve per trasmettere il concetto che dietro al Personal Trainer c’è una persona, umana, con le proprie esperienze e con un proprio valore che è pronto a condividere con chi gli sta davanti.

Tutto il resto della lezione deve essere incentrata sul trasmettere il messaggio che siete dei professionisti sul pezzo che sanno perfettamente:

-Dove eravate rimasti con l’allenamento

-Cosa farete oggi insieme in palestra

-Terminare con il riassunto della lezione

-E dire cosa faremo insieme la prossima volta

Eseguire una lezione in forma quasi matematica e logica come espresso sopra, permette al cliente di comprendere che il professionista sa perfettamente come gestire il percorso e gli allenamenti finalizzati al raggiungimento di un obiettivo condiviso.

Questo lo dico perché quando osservo Personal Trainer lavorare, spesso noto una mancanza di “progettualità” e la tendenza a passare il tempo “un pò come viene” come se l’obiettivo fosse tirare la fine dell’ora.

Questo però, se è vero che sul momento va tutto bene, a lungo termine rischia di essere un comportamento molto dannoso perché degli allenamenti percepiti “alla leggera” (anche se magari non lo sono affatto), sono la prima abitudine che i clienti possono togliere dalla loro vita in caso di problemi.

IMPRENDITORIA SANITARIA F.Marino

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Personal Trainer: da cosa dipende il successo

Maggiore sarà la prospettiva motivante che riuscite a trasmettere da Personal Trainer, maggiori saranno le resistenze che il cliente stesso avrà prima di abbandonare il percorso con voi.

Rinuncerà prima ad altro piuttosto che agli allenamenti con voi.

E tutta questa serietà del percorso dipende da come il Personal Trainer ha impostato il rapporto. Non dipende dalla persona (se non in piccola parte).

Il Trainer ha successo se riesce a migliorare lo stile di vita del suo assistito, facendo diventare l’esercizio fisico parte integrante di essa, e non “un di più” che si può eliminare in qualsiasi momento.

Le sedute allenanti dovranno avere degli orari prefissati, e dovranno essere rinviate solo per reali problemi. E quando l’assistito vuole rinviare la seduta, starà al Trainer proporre un’ora e un giorno alternativo sottolineando l’importanza dell’allenamento come abitudine.

In qualche modo deve farla “un pò pesare” diciamocelo. Il farla pesare non è fatto con cattivare, ma è funzionale al processo educativo perché a nessuno piace sentirsi a disagio e quindi il cliente s’impegnerà di più per evitare di riprovare la sensazione di disagio. E quindi.. ci penserà due volte prima disdire una lezione. (Stessa cosa vale anche se sei un fisioterapista).

Personal Trainer: Domanda retorica e risposta concreta

Alla domanda che spesso mi veniva fatta quando ero in attività: “ma per quanto mi dovrò allenare?” La mia risposta è “per quanto tempo pensi di dover ancora mangiare e bere?!” La risposta viene da sé. L’allenamento è movimento e il movimento è vita per l’organismo. Mangiare e muoversi sono due abitudini che non dovrebbero mai mancare nella vita delle persone. Se per la prima non si fa fatica, per la seconda servono i Personal Trainer a motivare ed instaurare questa abitudine nelle persone.

E quando un Trainer non ci riesce, personalmente ritengo che abbia fallito nella missione per cui ha scelto di fare questo lavoro.

Personal Trainer: Educare il cliente

Un Personal Trainer non si deve limitare a far eseguire correttamente gli esercizi. Prima abbiamo parlato di come coinvolgere e motivare le persone, a questi due elementi aggiungiamo il tassello dell’educazione da fare alle persone per uno stile di vita un pò più sano passando per il movimento.

Ebbene si questa è una vera e propria missione che il Trainer deve compiere anche nei momenti di stanchezza perché l’obiettivo del Personal non è quello di essere un professionista che fa eseguire esercizi (basterebbe una scheda prestampata). L’obiettivo del Personal Trainer è quello di farsi percepire come il vero consulente del benessere. Cambia il mondo, cambia la percezione che i clienti hanno del proprio Trainer. E allora il Personal Trainer di successo è colui che:

-Fornisce esercizi anche da fare a casa se necessari,

-Consigli posturali per la quotidianità,

-Consiglia una nutrizionista per regolarizzare il piano alimentare,

-Corregge le cattivi abitudini comportamentali con giustificazioni legate ai ritmi metobolici,

-Ecc.

Fondamentalmente si tratta di portare avanti il proprio lavoro con la persona anche oltre i semplici 60 minuti di lezione.

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Quando viene interrotto un percorso col Personal Trainer?

Tra le principali cause di abbandono dell’attività fisica, guidata da un Personal Trainer, nel giro di meno di 6 mesi troviamo:

  • Persone con carenze motivazionali.
  • Persone con ansia, depressione.
  • Soggetti in sovrappeso con difficoltà nel vedere i risultati.
  • Mancanza di supporto motivazionale durante l’allenamento.
  • Dolori che si manifestano per la prima volta dopo l’inizio dell’attività fisica.
  • Allenamenti non tarati ad hoc sulla persona.

Se per l’ansia e la depressione possiamo farci poco, per tutte le altre cause e su quali strategie adottare per aiutare la persona, possiamo fare molto e ne abbiamo già discusso in altri articoli e sul mio libro Realizza il Tuo sogno.

Il Trainer deve agire sui fattori verso i quali ha elevato potere di controllo. Fondamentalmente per riassumere in una frase quanto espresso in questo articolo:

il personal trainer deve essere percepito come il consulente della salute per eccellenza e per fare questo deve diventare la guida autorevole dei propri clienti accompagnandoli verso l’obiettivo.

Se ti è piaciuto questo articolo, ti consiglio di leggere anche Organizzare e programmare un Centro fisioterapico e di Personal Trainer

Dott.Fabio Marino

Founder Centri Kinesis Sport

Imprenditore e consulente strategico di professionisti e imprenditori settore salute e benessere sulle tematiche: pianificazione aziendale, leadership e creazione di un Team, automatizzazione d’Aziende sanitarie. Laureato in Scienze motorie con master in posturologia e terapia manuale. Laureato in Economia della Start-up con master in Amministrazione, gestione e finanza aziendale.

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Per maggiori informazioni sui percorsi personalizzati scrivere a: segreteria@kinesisport.com