Il trattamento osteopatico neonatale nel post parto risulta un valido trattamento non solo per quanto riguarda la neomamma (come possiamo leggere in questo articolo), ma anche per quanto riguarda il bambino. Il neonato durante il parto va incontro a molte tensioni che potrebbero causare disfunzioni al bimbo, soprattutto per quanto riguarda la sfera craniale. Le tensioni possono crearsi anche in presenza di un parto naturale senza complicazioni, ma soprattutto quando si ricorre all’aiuto di forcipe o ventosa, durante un travaglio molto lungo, in caso di cordone ombelicale attorno al collo del bimbo, in caso di parto cesareo. Risulta quindi molto importante portare qualsiasi neonato, anche a pochi giorni dalla nascita, a fare una valutazione osteopatica.
Come inizia una valutazione osteopatica neonatale nel post parto?
L’osteopata durante una prima valutazione neonatale si occuperà di raccogliere tutte le informazioni possibili riguardo il momento del parto, ma anche lo sviluppo della gravidanza. Successivamente saranno fondamentali tutte quelle informazioni riguardanti il bimbo nei primi giorni di vita, cioè la posizione assunta più frequentemente, la frequenza con cui si scarica, la consistenza delle feci, lo stato del sonno. Un altro dato molto importante è la capacità di allattamento al seno, l’alternanza della tetta e la presenza di ragadi. Molte volte le mamme si rendono colpevoli della mancanza di latte, ma la maggior parte delle volte è il bambino che non esegue correttamente il movimento di suzione. Tutte queste informazioni permetteranno all’osteopata di avere un quadro dettagliato del neonato e capire meglio su quali strutture è necessario lavorare.
In cosa consiste il trattamento osteopatico neonatale post parto?
Dopo aver raccolto tutti i dati necessari, l’osteopata si concentrerà nel trattamento del neonato in tutte le sue sfere. Solitamente le tensioni maggiori si verificano nella sfera craniale, per il passaggio della testa del bimbo nel canale vaginale durante il parto. L’osteopata in questo caso andrà a verificare un corretto movimento delle ossa del cranio e si concentrerà sulla liberazione delle tensioni presenti tramite manovre dolci e non invasive. Invece, soprattutto in caso di colichette o difficoltà nello scaricarsi, il trattamento si concentrerà maggiormente sul pancino. Sempre manovre dolci e con massaggi delicati l’osteopata andrà a trattare le zone addominali con più restrizioni per favorire un corretto movimento gastro-intestinale. Risulta poi molto importante il trattamento della colonna e la valutazione degli arti inferiori e superiori per un corretto sviluppo del bambino.
E in caso di parto con complicazioni?
In questi casi risulta ancora più necessaria una valutazione osteopatica, perchè è più probabile che il bimbo sia andato incontro a sofferenza e che sviluppi tensioni. Nel caso di utilizzo di aiuti come forcipe o ventosa sarà assolutamente necessaria una valutazione craniale, per evitare l’insorgenza di asimmetrie del cranio. Nel caso di cordone attorno al collo si tratteranno, oltre al cranio, le strutture della zona anteriore del collo e le ossa della faccia. In caso di parto cesareo sarà necessario valutare globalmente il neonato, ma in particolare la sfera viscerale. Nel passaggio attraverso il canale vaginale il bambino prende contatto con i batteri buoni presenti in vagina e grazie a questi viene alimentata la sua flora intestinale. Con il parto cesareo non avviene questo passaggio e quindi si potrà valutare, insieme al pediatra, se contribuire al miglioramento della flora intestinale del neonato con l’uso di probiotici.
Quando devo tornare dall’osteopata?
L’osteopatia può accompagnare ogni momento di crescita del neonato soprattutto in alcuni eventi specifici. Lo svezzamento va effettuato intorno ai 6 mesi ed è anche il periodo in cui dovrebbero iniziare a spuntare i primi dentini. I primi dentini a spuntare dovrebbero essere i due incisivi inferiori, già a partire dai 5 mesi. Se così non fosse, l’osteopata andrà a verificare un corretto sviluppo delle ossa della faccia e l’assenza di tensioni a queste strutture. Il gattonamento è un movimento spontaneo e dovrebbe avvenire tra i 6 e 10 mesi. Quando un bambino gattona non solo sviluppa i gesti motori e rafforza il tono muscolare, ma stimolando i movimenti crociati mette anche in comunicazione i due emisferi cerebrali. Se questa fase non si verifica è necessaria una valutazione osteopatica del diaframma e del passaggio dorso lombare.
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Giulia Scudeletti D.O.
Osteopata Kinesisport