Perchè è utile un consulto osteopatico nel terzo trimestre gravidanza?
Durante la gravidanza il corpo della donna subisce diverse modificazioni fisiologiche su più livelli, come possiamo leggere in questo articolo. L’osteopatia può aiutare la futura mamma ad adattarsi a questi cambiamenti e aiutarla a risolvere quei fastidi generati da una postura alterata. In particolare il ruolo dell’osteopatia nel terzo trimestre è fondamentale: il momento del parto si avvicina e un intervento osteopatico può essere utile per avere meno complicanze.
Preparazione del bacino al parto in gravidanza
Alla fine della gravidanza l’aumento della pancia genera uno spostamento anteriore notevole del centro di gravità. Per questo si possono accumulare tensioni a livello lombare e del bacino, la “base” su cui poggia la pancia. Queste variazioni le troviamo già a partire dal secondo trimestre e, qualora generassero dolore, è importante trattarle fin da subito.
Durante il momento del parto è necessario che le ossa del bacino siano libere di muoversi per la fuoriuscita del neonato. Quindi, anche in assenza di dolori, un consulto osteopatico permetterà di verificare che tutte le strutture siano elastiche e flessibili. Inoltre è fondamentale che le strutture muscolari del pavimento pelvico siano in grado di rilasciarsi durante la fase espulsiva del parto, per evitare lacerazioni profonde o di ricorrere all’episiotomia. L’osteopata aiuta nel rilassare le tensioni muscolari ma è anche importante farsi un auto-massaggio perineale, come ben descritto nell’articolo dedicato.
Presentazione podalica
Non c’è un momento preciso in cui il feto deve girarsi in posizione corretta, ovvero con la testolina verso il basso, ma questo si verifica abbastanza frequentemente fino alla trentaquattresima settimana. Se la donna in gravidanza ha superato questo momento, prima di programmare un taglio cesareo, può ricorrere all’aiuto di un osteopata. La valutazione osteopatica si concentrerà in particolare nel ricercare blocchi dei visceri addominali e della sfera pelvica che non lasciano abbastanza spazio al bimbo. Una volta liberate le tensioni presenti il bambino avrà più libertà di movimento e potrà finalmente prepararsi alla sua nascita, evitando così di sottoporre la mamma a un’operazione chirurgica.
C’è da dire però che molte volte l’intervento osteopatico non è sufficiente oppure si verificano alcune complicanze inaspettate durante il parto: a quel punto è necessario ricorrere a un taglio cesareo. Anche in quel caso l’osteopatia può rivelarsi utile, soprattutto nel trattamento della cicatrice, come possiamo trovare in questo articolo.
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Giulia Scudeletti D.O.
Osteopata Kinesisport