Terapia

Tecarterapia su muscolo fibrotizzato

Tecarterapia su muscolo fibrotizzato: Come, quando e perchè…

Qual è la differenza tra l’applicazione di una tecarterapia su un muscolo fibrotizzato e un muscolo contratto? Vediamo le differenze tra queste due patologie muscolari e come è meglio operare con la tecarterapia sul muscolo fibrotizzato per ottenere i risultati migliori.

COME SFRUTTARE LE PROPRIETÀ DELLA TECARTERAPIA SU UN MUSCOLO CONTRATTO O FIBROTICO?

Intanto è doveroso descrivere brevemente qual’è la differenza tra un muscolo fibrotizzato e un muscolo contratto.

MUSCOLO FIBROTIZZATO

Un muscolo fibrotizzato è un muscolo patologico, che presenta un’alterazione dell’impalcatura delle cellule muscolari. Può presentarsi dopo un trauma oppure essere la manifestazione di alcune patologie come alcuni tipi di distrofia muscolare.

Alla palpazione il muscolo apparirà più duro di consistenza, meno elastico e dolente alla pressione, ma solo nella zone dove è avvenuta la lesione.

Lo stato di fibrosi del muscolo si forma quando si instaura uno stato di infiammazione cronico. I miofibroblasti (cellule responsabili del rimodellamento cellulare) in una situazione normale, dopo aver portato le sostanze riparatrici, vanno incontro ad apoptosi (morte spontanea). Nel caso invece dell’infiammazione verranno richiamate cellule immunitarie che si depositeranno nella zona di lesione creando una cicatrice patologica. Le miofibrille non possono riformarsi e il muscolo rimane poco elastico.

Un muscolo fibrotizzato si potrebbe definire quasi un muscolo “morto” con una scarsissima attività metabolica, che non è in grado di rigenerare le sue cellule, e soprattutto è un muscolo POCO IDRATATO! Il fatto che sia un muscolo poco idratato rende di difficile efficacia qualsiasi tipo di terapia. Questo perché è proprio attraverso l’acqua che vengono veicolati farmaci, sostanze nutritive, ed è nell’acqua che avvengono tutte le reazioni metaboliche di una cellula.

MUSCOLO CONTRATTO

Un muscolo contratto è un muscolo che si trova in una fase di iper-eccitazione involontaria tale per cui, per un tempo protratto, il muscolo si presenta rigido. Non vi sono lesioni anatomiche del muscolo.

Alla palpazione il muscolo è globalmente irrigidito e si può percepire l’ipertonia delle fibre muscolari.

Le cause della contrattura muscolare possono essere diverse, tra le più frequenti ricordiamo una sollecitazione non fisiologica del muscolo alla quale risponde contraendosi. Se il carico è eccessivo, il muscolo cerca di difendersi.

Le cause predisponenti possono essere un errato riscaldamento prima dell’attività sportiva, movimenti bruschi, deficit di coordinazione, cattiva qualità di movimento o posture mantenute per lungo tempo.

Anche il muscolo contratto è un muscolo poco idratato, ma a differenza di un muscolo fibrotizzato, non ha ancora perso la sua capacità di far avvenire le reazioni metaboliche. Diciamo che “può ancora recuperare” il suo stato fisiologico e naturale di funzionamento. Non ci sono ancora delle modificazioni plastiche del tessuto (a differenza di un tessuto fibrotico).

Come applicare la tecarterapia?

La seduta tecar si differenzia se siamo in presenza di un muscolo fibrotizzato o contratto?

La risposta a questa seconda domanda è: NO! 

Possono non esserci differenze nella modalità operativa perché li consideriamo entrambi muscoli poco idratati.

Quindi la fase centrale della seduta di tecar sarà effettuata con il resistivo. la differenza vera sta nel quantificare, grazie una attenta valutazione fisioterapica, quanto il muscolo sia in uno stato acuto o cronico.

Maggiore è lo stato acuto del muscolo (dolente e sensibile), minore sarà la potenza Tecar utilizzata, e minore sarà il calore percepito dal paziente

La tecnica migliore sarebbe quella di:

  1. Iniziare con il capacitivo a bassa potenza per ammorbidire i tessuti a livello globale e migliorarne la circolazione. La potenza va aumentata gradualmente prima di passare, dopo circa 7/8 minuti alla fase successiva.
  2. Passare poi al resistivo, per lavorare in profondità e per agire sul muscolo fibrotizzato o contratto. In questa fase si può utilizzare una potenza elevata (sempre che il muscolo non sia in fase acuta e dolente).
  3. Continuare con il resistivo abbinandolo alle mobilizzazioni articolari e allo stretching per allungare la parte fibrotizzata che gradualmente si sta scaldando e quindi ammorbidendo. Questa fase dovrebbe durare dai 15 ai 25 minuti circa.
  4. Concludere poi la seduta di tecarterapia tornando in capacito e riducendo gradualmente le potenze fino al percepire la cute tiepida. Bisogna evitare in ogni modo il rischio dell’effetto rebound.

Di fronte ad un muscolo fibrotizzato o contratto è sempre indispensabile aggiungere le mobilizzazioni articolari e l’allungamento muscolare. Pensare di effettuare una seduta esclusivamente con l’applicazione della Tecar senza alcun tipo di terapia manuale, non porterebbe i risultati sperati.

In questo modo, se il muscolo è contratto, sarà possibile ripristinare la lunghezza muscolare, recuperare elasticità e gradi funzionali.
Se il muscolo è fibrotizzato si avranno sempre dei miglioramenti in termini di elasticità, mobilità articolare, riduzione del dolore ecc.. ma non sarà possibile tornare ad una condizione fisiologica al 100% Proprio perchè ormai il muscolo ha subito delle modificazioni plastiche.

Se vuoi ricevere più dettagli a riguardo della tecarterapia su un muscolo fibrotizzato o contratto puoi scrivermi da QUI

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Dott. Fabio Marino

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