così la kinesiterapia e a cosa serve

Kinesiterapia: che cos’è e a cosa serve

di | Gennaio 26, 2023

Kinesiterapia è un termine che deriva dall’unione di due parole greche “kinésis”, ossia movimento e “therapeía”, cioè cura o rimedio. Nella sua totalità, quindi, significa letteralmente “metodo di cura attraverso il movimento”.

La kinesiterapia, infatti, serve a stimolare il sistema nervoso e quello muscolare agendo sui meccanismi stessi del movimento. Nello specifico, la terapia è associata all’uso di manipolazioni fisioterapiche profonde o semplici (massoterapia), alla terapia posturale e all’utilizzo di strumenti come  la tecarterapia, gli ultrasuoni, le onde d’urto, ecc.

L’utilizzo della terapia kinesiologica consente di riportare il corpo in uno stato di equilibrio e armonia, ad esempio dopo incidenti traumatici, in caso di dolori e blocchi che impediscono di muoverci e di svolgere le nostre attività. Attraverso la terapia del movimento è possibile ottenere la riabilitazione, il recupero, il ristabilimento della parte bloccata e riaccompagnarla al ripristino della sua totale funzionalità.

A cosa serve la Kinesiterapia

La kinesiterapia è un rimedio di tipo manuale, finalizzato a ridurre la rigidità dei tessuti che compromette la mobilità fisiologica articolare. Tra i disturbi curati dalla kinesiologia, oltre ai dolori muscolari, vi possono essere anche lo stress e l’ansia, le allergie e l’asma, i deficit di attenzione e di memoria, le intolleranze alimentari e i disturbi digestivi.

Inoltre, la terapia del movimento aiuta ad aumentare la forza e la resistenza dei muscoli, necessari al movimento dell’articolazione interessata.

Tra le cause principali dell’inflessibilità tessutale vi sono:

  • traumi muscolari e tendinei;
  • fratture ossee;
  • traumi del sistema nervoso centrale e periferico;
  • lunghi periodi di immobilità, ad esempio per un intervento chirurgico;
  • patologie degenerative delle articolazioni, delle ossa, dei muscoli e del tessuto nervoso.

In generale, la kinesiterapia è un metodo terapeutico efficace per:

  • ridurre il dolore e l’infiammazione;
  • rilassare i tessuti;

migliorare la vascolarizzazione.

Kinesiterapia attiva e passiva: come funzionano

La kinesiterapia si basa sul movimento dei distretti corporei compromessi. Mediante la terapia manuale, il fisioterapista “forza” progressivamente il movimento per ridurre la limitazione articolare. I trattamenti possono durare dai 30 ai 60 minuti e l’intensità della terapia rispetta i tempi di guarigione del paziente, per non provocare situazioni di dolore e per permette di riacquistare gradualmente la mobilità articolare. 

La terapia kinesiologica viene organizzata su 3 livelli, a seconda delle modalità di lavoro utilizzate nella riabilitazione per muovere un’articolazione o un segmento corporeo:

  • kinesi passiva: consiste nella mobilizzazione di un segmento corporeo esclusivamente dal terapista senza l’aiuto del paziente;
  • kinesi assistita: il gesto è svolto dal terapista con la parziale collaborazione del soggetto che dev’essere in grado di sostenere almeno il peso del distretto corporeo interessato;
  • kinesi attiva: è la mobilizzazione di un segmento corporeo messa in atto interamente dal paziente senza aiuto esterno.

Grazie alla progressione di questi 3 livelli, la kinesiterapia permette ai muscoli di riprendere la loro forza ed elasticità, favorendo il raggiungimento della completa autonomia del paziente. A questo punto, dalla terapia kinesiologica si può passare alla terapia motoria riabilitativa.

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