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Cosa fa e come si forma un Personal Trainer

di | Aprile 13, 2021

Se è la prima volta che atterri sul mio blog, mi presento rapidamente solo per farti capire che, so bene quello di cui ti sto per parlare. Sono Fabio Marino, il fondatore del Brand Kinesis Sport, Centri medico-fisioterapici-personal trainer diffusi sul territorio italiano ed elvetico. Sono stato il primo personal trainer della Brianza nel lontano 2006 quando ancora, questa attività, era sconosciuta alla maggior parte della popolazione. Oggi per ovvi motivi non svolgo più la professione e mi occupo “solo” dello sviluppo strategico dei miei Centri e di quelli nuovi in apertura.

Veniamo a noi e all’interessante professione, che ancora in tanti ambiscono a fare, del Personal Trainer in palestre o studi privati.

Il personal trainer è una figura ormai presente da da quasi vent’anni nei centri fitness. Come dice la parola stessa, è un preparatore personale (o allenatore, convenzionalmente indicato dalla sigla PT) che deve essere in grado di programmare, testare, seguire, correggere e motivare il cliente quando si presenta il bisogno di farlo. La prima skills che un PT deve sviluppare è la capacità di elaborare programmi di allenamento veramente personalizzati, che si basano su un’attenta valutazione iniziale. Effettuata la valutazione iniziale che può basarsi su domande e test antropometrici e/o motori, ha il compito di adattare le conoscenze generali in ambito fitness al singolo cliente e alle sue caratteristiche fisiche specifiche.

L’abilità successiva da mettere in campo, sarà legata all’aspetto empatico e relazionale. Un PT competente non va da nessuna parte se non sviluppa una personalità carismatica. Un termine che uso quando il mio Team deve fare dei reclutamenti è ricordare loro che la persona “deve luccicare“.

Come imposta il proprio lavoro il personal Trainer?

Solitamente il primo incontro con un personal trainer è dedicato ad una sorta di anamnesi. Con questo termine si intende una raccolta di dati, per ottenere una serie di informazioni sul cliente, non solo anagrafici.

Il personal trainer infatti deve valutare:

  • Lo stato di salute generale del cliente (senza entrare nell’abuso di professione);
  • La sua eventuale storia sportiva;
  • Deve capire le motivazioni e gli obiettivi (da qui puoi leggere un articolo specifico su come riconoscere i reali bisogni) che si prefigge il cliente;
  • Infine deve proporre un programma personalizzato di allenato con la corretta alternanza tra attività e riposo.

A questo fine è sempre buona cosa iniziare con i test di valutazione generale e di composizione corporea (che possono anche essere effettuati da un professionista della nutrizione), oltre a test specifici come Vo2max indiretti o simili, test di resistenza muscolare, e altri test a seconda delle necessità e obiettivi del cliente.

Grazie a questi dati, il personal trainer è in grado di stendere un piano personalizzato di allenamenti che deve portare il soggetto a raggiungere gli obiettivi prefissati.

Un buon piano di allenamento deve essere sostenibile nel tempo, produrre gli effetti desiderati, ed essere sostenibile con lo stato del cliente.

Dove può lavorare un personal trainer?

luoghi di lavoro per eccellenza del Personal Trainer sono palestre, centri fitness e club sportivi, dove ha a disposizione tutti gli attrezzi, come panche, manubri, bilancieri, tapis roulant, necessari per svolgere la propria attività. L’alternativa può essere l’allenamento funzionale più a corpo libero, o l’interessante allenamento calistenico personalizzato.

Tuttavia è possibile svolgere la professione anche come personal trainer a domicilio e lavorare presso il cliente stesso, oppure in spazi aperti (come parchi). In questo caso, si privilegiano esercizi a corpo libero o strutture attrezzate sempre più presenti nei giardini pubblici.

Quali competenze sono richieste per fare il personal trainer?

Le competenze più richieste nelle offerte di lavoro per Personal Trainer sono:

  • Conoscenza del fitness e delle discipline sportive;
  • Capacità di elaborare programmi di allenamento specifici ed efficaci;
  • Competenze nel campo della salute e della corretta alimentazione (anche se non può stilare piani alimentari);
  • Capacità comunicative e relazionali;
  • Forma fisica adatta a spiegare e poter svolgere gli esercizi della scheda da consegnare poi al cliente.

Dal punto di vista culturale, il personal trainer deve possedere conoscenze in diversi ambiti. La conoscenza dell’anatomia  e della fisiologia sono  la base della sua formazione. Inoltre altre materie fondamentali per diventare un personal trainer preparato sono la biologia, la biochimica, passando per la teoria dell’allenamento e per i diversi metodi di valutazione.

Sicuramente un buon personal trainer, oltre ad avere ottime basi riguardanti le materie teoriche, deve avere anche una buona esperienza pratica. E, come dicevo all’inizio e non mi stancherò mai di ripeterlo: un’ottima capacità empatica, per poter lavorare a stretto contatto con i suoi clienti e diventare magnetico.

Come diventare Personal Trainer?

Esistono diversi corsi per diventare personal trainer, ma c’è da sottolineare che non tutti sono idonei e validi. Infatti, alcuni corsi proposti sul mercato hanno una carenza di ore di formazione. Proprio per questo, non danno una buona capacità applicativa e non hanno riconoscimenti di base, che darebbero una sicurezza in più in campo lavorativo.

Considerata la vastità della materia sportiva, dei mezzi di allenamento, della combinazione di strumenti e risultati, della profonda diversità nelle tecniche di allenamento per i due sessi, anche nel settore del personal training, è possibile individuare professionisti specializzati in apposite direzioni. Ad esempio PT con una formazione volta prevalentemente all’attività in palestra, o alla preparazione atletica per discipline sportive specifiche, al recupero funzionale (da non confondere con la riabilitazione), al dimagrimento maschile e femminile, all’allenamento femminile (assai più complesso di quello maschile perché con più varianti). C’è da sottolineare che, così come in tutte le attività, anche per il PT sono fondamentali corsi di aggiornamento e specializzazione per poter offrire sempre ai propri clienti qualcosa di innovativo e stimolante.

Ora vediamo i percorsi formativi che danno una base formativa solida, per immettersi nel mondo del lavoro.

Laurea in scienze delle attività motorie

Questa laurea ha la durata di tre anni (più eventuale specializzazione) e prepara la base per una moltitudine di professioni come:  insegnante di educazione fisica, preparatore fisico, operatore in palestre società o centri sportivi, mediatore nella prevenzione del rischio per la salute, operatore dell’informazione tecnico-sportiva, organizzatore di attività per il tempo libero.

Gli obiettivi specifici del corso di laurea in scienze motorie, sport e salute sono quelli di fornire competenze concernenti la comprensione, progettazione, organizzazione, conduzione e gestione di attività motorie e sportive nelle strutture pubbliche e private.

Questo tipo di attività può essere svolta a livello individuale o in Team, finalizzata allo sviluppo, al mantenimento o al recupero delle capacità motorie e del benessere psico-fisico. Non solo, il laureato in SM può trovare impiego anche nello sport di competizione, sport sociale, sport per diversamente abili e in Centri Medici-fisioterapici. I miei Centri sono pieni di laureati in Scienze Motorie e lavorano in stretto contatto con i fisioterapisti.

Successivamente ai tre anni, utili a ottenere la laurea triennale in scienze delle attività motorie, è possibile proseguire gli studi iscrivendosi alla magistrale. L’obiettivo del corso di laurea magistrale in scienze e tecniche dell’attività motoria preventiva e adattata è di formare specialisti dell’attività motoria e del benessere con la capacità di avviare soggetti di ogni età a programmi di attività sportiva e motoria necessaria a prevenire traumi, preservare quindi lo stato di salute, oppure trovare compensi ed adattamenti specifici a determinate condizioni, anche patologiche, a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.

Tali obiettivo sarà raggiunto attraverso lo studio delle discipline biomediche del movimento, dei principi di fisiopatologia delle malattie croniche che beneficiano dell’attività motoria, e delle discipline psicopedagogiche e sociologiche. La durata del corso magistrale è di due anni, durante i quali sarà richiesta la partecipazione a lezioni pratiche e la frequenza dei tirocini.

Alla fine del percorso, gli studenti saranno in grado di guidare soggetti di diversa età e stato di salute a corretti stili di vita che includono l’attività fisica e sportiva tra le abitudini quotidiane.

Saranno inoltre in grado di valutarne le capacità funzionali, di proporre e condurre programmi di attività motoria di gruppo o individuali finalizzati alla prevenzione delle malattie, al rallentamento della loro progressione e al miglioramento della qualità della vita.

Corsi di preparazione per Personal Trainer alternativi alla laurea

Come scegliere il corso più completo e riconosciuto? Nell’azzardare una scelta alternativa alla laurea, il pericolo di restare insoddisfatti è davvero molto alto. Proprio per questo motivo al fine di fare la scelta migliore è bene valutare le caratteristiche del corso, cosa ci offre, quali riconoscimenti può offrirci e quante ore di formazione prevede.

Fondamentale, prima di iscriversi a corsi potenzialmente non riconosciuti, assicurarsi che abbiano almeno un riconoscimento CONI con minimo trenta ore di formazione.

È interessante sapere e prendere in considerazione corsi di formazione online per diventare personal trainer. Alle lezioni online deve però essere previsto un tirocinio formativo dal vivo, pratico, in una struttura sportiva. Questi corsi, se validi, solitamente prevedono non meno di trenta ore di formazione online con appositi video di spiegazione ed un test finale, che certifichi le competenze del professionista per rilasciargli un attestato da un ente riconosciuto dal CONI. Tutto gli altri corsi, di durata inferiore, o che non rilasciano un attestato con riconoscimento CONI sarebbero da evitare, se si vuole intraprendere questa carriera professionale. Ci tengo a precisare che questi corsi NON SONO ESAUSTIVI al fine di considerarsi un professionista della salute. Rimane necessario integrare questo corso, con altri corsi e percorsi di studi accademici se vi sono le possibilità e le condizioni.

Dott.Fabio Marino

Founder Centri Kinesis Sport

Imprenditore e coach di professionisti della salute: pianificazione strategica aziendale, leadership e creazione di un Team, automatizzazione d’Aziende sanitarie.

Laureato in Economia della Start-up con master in Amministrazione, gestione e finanza

Laureato in Scienze motorie con master in posturologia

Autore dei libri “REALIZZA IL TUO SOGNO” – “IL VIAGGIO: DA PROFESSIONISTA AD IMPRENDITORE” – “MAGIC PILLS: PILLOLE PRONTE ALL’USO PER PROFESSIONISTI DELLA SALUTE”

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