TEST ISOCINETICO IN FISIOTERAPIA: ANALISI GRAFICA DEI DATI – Fabio Marino

di | Aprile 13, 2021

Scopri in questo articolo come interpretare i dati di un test isocinetico utilizzato in fisioterapia…

Per programmare una corretta riabilitazione sull’isocinetica è fondamentale analizzare correttamente il test isocinetico

Per programmare una riabilitazione efficace e personalizzata con l’isocinetica è fondamentale analizzare correttamente i dati forniti dal test isocinetico.

Una volta scelta l’articolazione da testare, si deve confrontare con la stessa articolazione controlaterale. Prima di procedere con il test occorre scegliere:

-Le velocità angolari con cui voglio testare l’articolazione, espresse in Newton/metri; Solitamente vengono scelte una velocità bassa, una media e una alta)

-La modalità di contrazione isocinetica, concentrica, isometrica od eccentrica

– I gradi angolari in cui si vuole testare l’articolazione in esame.

-Il numero di ripetizioni da effettuare per ogni velocità angolare scelta.

Se quello che sto per dirti ti viene difficile da capire, don’t worry, al termine di questa breve spiegazione trovi il link per guardare il video completo dove analizzo, con fogli alla mano, un test isocinetico.

Una volta effettuato il test il software stamperà  il risultato, fornendoci dati numerici e due grafici: un grafico con le curve di forza sviluppate dalla muscolatura agonista dell’arto destro e dell’arto sinistro, differenziate da due distinti colori e un grafico con le curva di forza sviluppate dalla muscolatura antagonista dell’arto destro e sinistro, sempre differenziate dagli stessi due colori. Nel nostro caso blu per l’altro destro e rosso per quello sinistro. Sul grafico è rappresentata sull’asse delle ordinate la Forza erogata ed espressa in Newton/metri, e sull’asse delle ascisse i gradi articolari in cui l’articolazione è stata testata.

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I DATI FORNITI DAL TEST ISOCINETICO SONO:

Dati forniti dal test isocinetico in fisioterapia

IL PICCO DI COPPIA

Espressa in N/m; Viene presa in considerazione la miglior ripetizione effettuata.

Il picco di forza indica la massima forza espressa dal gruppo muscolare nella miglior ripetizione. Questo dato è da confrontare con il picco di forza dell’arto controlaterale per valutare il deficit. Il software considera significativo e dunque evidenziato in rosso un deficit superiore al 10%. Nel grafico è rappresentato dal punto più alto raggiunto dalla curva. Tirando una riga verticale da questo punto all’asse delle ascisse si può trovare in quale grado angolare il picco di forza è stato raggiunto.

IL LAVORO MUSCOLARE

Espresso in forza x spostamento.

Viene presa in considerazione la media di tutte le ripetizioni effettuate.  Il lavoro è la somma di tutti i picchi di forza in ogni grado articolare preso in considerazione, nel grafico è rappresentato dall’area sottesa alla curva. Anche per il lavoro, il software dell’ isocinetica evidenzia in rosso un deficit superiore al 10% tra un articolazione  e la controlaterale.

LA POTENZA MUSCOLARE

Espressa in Watt; è il lavoro effettuato/ l’unità di tempo;

La potenza è un dato importante da considerare per tutti quei soggetti che svolgono attività caratterizzati dallo sviluppo della forza esplosiva, dunque tutti gli sport dove vi siano accelerazione e decellerazioni, scatti e cambi di direzione.

L’INDICE DI FATICA (Affaticamento muscolare)

L’indice di fatica è la misura della fatica percepita durante l’esercizio fisico ed esprime il decremento  del lavoro muscolare effettuato dal muscolo durante le contrazioni nell’intervallo di tempo stabilito. Non è detto che due gruppi muscolari che esprimono lo stesso picco di forza abbiano anche lo stesso indice di fatica e dunque la stessa resistenza all’affaticamento.

RAPPORTO MUSCOLI AGONISTA/ANTAGONISTA

Di fondamentale importanza è il dato ricavato dal rapporto del momento di forza del muscolo agonista e il momento di forza del muscolo antagonista. Un rapporto corretto è indice di stabilità. Ogni articolazione ha un rapporto ottimale tra la muscolatura agonista e antagonista che deve essere rispettato. Per esempio affinché il ginocchio sia considerato stabile, il rapporto tra la muscolatura flessoria e quella estensoria deve essere all’incirca 0,60. Un numero più basso ci indica che gli estensori sono troppo forti rispetto ai flessori, un numero più alto ci indica, al contrario, che i flessori sono troppo forti rispetto agli estensori.

ANALISI DELLA MORFOLOGIA DELLA CURVA DEL TEST ISOCINETICO

Guardano la forma della curva del grafico e confrontandola con quella dell’arto controlaterale posso notare

La fluidità della curva: 

Improvvisi decrementi dei momenti della forza in precisi gradi articolari possono indicare un dolore avvertito dal soggetto in quegli specifici gradi che portano ad un decremento improvviso della forza sviluppata.

Grafico del test isocinetico utilizzato in fisioterapia. In questo caso si riferisce ad un test su ginocchio post operazione al legamento crociato anteriore; In rosso il lato sano, in blu il lato leso.

La pendenza della prima parte della curva:

(da leggere da destra, 0°, a sinistra,90°)

La pendenza della prima parte della curva ci da indicazione di quanto velocemente quel gruppo muscolare raggiunge il picco massimo della forza. Minore sarà la pendenza, maggiore sarà la probabilità che quel muscolo sia costituito prevalentemente da fibre rosse; maggiore sarà la pendenza della curva, maggiore sarà la probabilità che il muscolo abbia una prevalenza di fibre bianche, di tipo esplosivo.

Convessità della parte finale della curva:

 (più a sinistra nel nostro grafico)

Se la parte finale della curva è concava, significa che il gruppo muscolare testato fatica ad esprimere forza negli ultimi gradi del movimento, dunque i momenti della forza subiscono un decremento veloce. La parte finale della curva dovrebbe essere dunque convessa.

Grafico del test isocinetico post operazione al legamento crociato anteriore; Si nota la convessità della curva nella parte iniziale, segno di una debolezza del vasto mediale.

Morfologia generale della curva di un test isocinetico:

Decrementi della forza in alcuni gradi articolari o intervalli in cui la curva diventa concava ci indicano un decremento della forza in quegli specifici gradi articolare, questo dato da un informazione importante per poi programmare un allenamento efficace  per recuperare la forza a quei gradi.

Diversi autori hanno cercato di correlare la forma della curva con specifiche patologie, senza però ricavarne dati statisticamente significativi. Si ritiene più realistico considerare una modificazione della curva come un deficit momentaneo di forza legato quasi sempre all’ insorgenza del dolore. Questo deficit può essere studiato più approfonditamente in rapporto all’ angolo in cui si verifica e può essere stimolante cercare di correlare il deficit di forza a quel dato angolo con le componenti articolari e muscolari coinvolte.

Per programmare un allenamento all’isocinetica estremamente personalizzato è dunque necessario analizzare corettamente il test effettuato.

Sulla base delle analisi fatte e sulle caratteristiche del soggetto esaminato (età, peso, attività sportiva), si potrà programmare l’allenamento. Il test andrà ripetuto durante il percorso riabilitativo, per monitorare i risultati e modificare l’allenamento.

Per dubbi o domande sulla corretta effettuazione del test isocinetico non esitare a contattarmi cliccano qui

Dott. Fabio Marino

Clicca qui per vedere il video completo SULL’ANALISI DEI GRAFICI DATI DA TEST ISOCINETICO 

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