tecar e massaggio

Tecar e massaggio: un’accoppiata vincente

di | Aprile 13, 2021

In ambito fisioterapico, la tecar si impiega come trattamento ausiliario alla fisiochinesiterapia, permettendo di ridurre il dolore percepito e ad accelerare i tempi di recupero della riabilitazione.

Ciò è possibile grazie alla stimolazione di processi auto-riparativi del corpo. È una terapia innovativa, in quanto endogena: l’energia, che solitamente viene fornita dall’esterno dal macchinario, con la tecar viene generata direttamente dall’interno dei tessuti a seguito dello spostamento di cariche ioniche che rimbalzano tra una piastra e un manipolo. Per conoscere nel dettaglio il funzionamento della tecar terapia, puoi leggere il nostro articolo: tecaterapia funziona davvero?

La tecarterapia dà risultati migliori e maggiori se viene abbinata al massaggio terapeutico. Ma qual è il principio che ci deve guidare nel massaggiare mentre si usa la tecar?

La potenza utilizzata della tecar deve andare di pari passo alla pressione utilizzata durante il massaggio, dalle tecniche manuali.

Ciò significa che se manualmente tratterei un tessuto con manualità profonda, con la tecar starò utilizzando una potenza elevata. L’esempio più semplice che posso fare è il seguente: se sto facendo un massaggio linfodrenante, caratterizzato da una manualità molto leggera, la potenza che dovrò utilizzare con la tecar (in capacitivo) dovrà essere minima, per stimolare il microcircolo. (Leggi anche l’articolo su come regolare la potenza della tecar in relazione al risultato che vuoi ottenere).

Se invece il mio obiettivo è quello di agire su una contrattura profonda, avrò la necessità di aumentare la potenza della tecar per favorire la produzione di calore endogena che favorisce il rilassamento dei tessuti superficiali. (calore=rilassamento tessutale). A questo punto con il massaggio potrò mettere in atto una manualità più decisa e profonda al fine di sciogliere la contrattura muscolare profonda.

+ POTENZA TECAR = + PRESSIONE MASSAGGIO

La tecar terapia, per avere maggior efficacia, deve anche essere abbinata alla fisioterapia. Infatti durante una seduta di tecar, il fisioterapista può effettuare mobilizzazioni, massoterapia, allungamenti muscolari, o chiedere al paziente di effettuare determinati movimenti ed esercizi, contrazioni isometriche o contro resistenza.

Ecco alcuni esempi per capire meglio questo concetto:

I muscoli contratti, che necessitano di essere decongestionati e scollati, hanno bisogno di un trattamento manuale profondo. Allo stesso modo, utilizzando il macchinario della tecarterapia, dovremo utilizzare una potenza elevata, capace di raggiungere i tessuti in profondità in poco tempo. Si utilizza la modalità resistiva in quanto il muscolo contratto è poco idratato ed è quindi un tessuto “resistente”.

Per ridurre un linfedema manualmente si ricorre al drenaggio manuale linfatico o linfodrenaggio. Si tratta di un trattamento che prevede delle manovre superficiali, che permettono di spostare la linfa verso le stazioni linfatiche per favorirne il riassorbimento. In modo simile, utilizzando la tecarterapia, il linfedema si tratta superficialmente, utilizzando la modalità capacitiva a basse potenze. Se vuoi saperne di più sul trattamento degli edemi con la tecarterapia, puoi consultare questo articolo.

Pertanto, riassumendo quanto trattato in questo articolo in 2 concetti:

  1. Trattamento completo ed efficace = Tecar terapia + Trattamento fisioterapico/massaggio
  2. Potenza utilizzata con la tecar che va di pari passo con la pressione del massaggio

Un consiglio etico che mi sento di dare ai colleghi é: se state facendo la tecar, e quindi state usando solo una mano, l’altra non tenetela in tasca, ma approfittatene per massaggiare e apportare ulteriori risultati positivi con la manualità.

Il consiglio che invece do a tutti i pazienti che si stanno sottoponendo, o si sottoporranno ad un percorso di tecarterapia è che: se il fisioterapista sta usando la tecar come se fosse un “ferro da stiro“, avanti e indietro, senza inforcare il manipolo, e con l’altra mano in tasca…. scappate finché siete in tempo! O per lo meno sappiate che potete ottenere un risultato notevolmente maggiore se il fisioterapista decidessi di utilizzare entrambe le mani a scopo terapeutico.

Se vuoi ricevere più dettagli riguardo al funzionamento della tecar puoi, consulta questo articolo.

Per ulteriori informazioni o per prenotare una valutazione fisioterapica puoi scrivermi dal form contatti del Centro Kinesis Sport.

Dott. Fabio Marino

Come funziona la tecarterapia?